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da La Stampa.it

Il sindaco di Lampedusa “Un dramma epocale”

Giusi Nicolini: “Mare Nostrum soluzione emergenziale, Da soli non ce la si fa”

Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, come vive queste ore di angoscia?
Con la speranza che il bilancio parziale cambi a favore dei vivi e non dei morti.

Questo naufragio ha specificità?
Ogni naufragio la le sue specificità, ma il tema è unico. Ci sono barconi a perdere con a bordo vite a perdere. Se non avvistati in tempo e soccorsi, sono destinati ad affondare. Questo era a venti miglia dalla costa libica, appena partito.

Che cosa pensa del dibattito che si è aperto nelle ultime settimane sull’operazione Mare Nostrum?
Mare Nostrum è stata una soluzione emergenziale, ovvio che non può essere definitiva per diversi motivi. Primo: non evita naufragi, perché è impossibile rastrellare il mare in tutta la sua immensità. Secondo: ha costi elevati. Terzo: richiede uno sforzo enorme, anche per i nostri uomini.

C’è chi sostiene che la certezza che le nostre navi siano pronte al soccorso incentivi i trafficanti di uomini a moltiplicare le partenze, anche in situazioni disperate.
Probabile, ma poi che facciamo? Non soccorriamo più? Lasciamo morire? E poi il 3 ottobre non c’era ancora Mare Nostrum eppure ci fu un naufragio drammatico. No, mi sembrano ragionamenti privi di logica.

E quindi?
Bisogna capire che questo è un dramma epocale, da soli non ce la si fa.

Che cosa si dovrebbe fare?
Capire, in Europa, che il Mediterraneo non è un problema dell’Italia.

Tutti chiedono aiuto all’Europa, ma non accade nulla.
Ora c’è il semestre italiano di presidenza Ue. Il riconoscimento formale non serve più. Anche i soldi non sono tutto. Occorre che i nostri uomini, invece di stare a qualche decina di miglia dalla costa libica ad avvistare barconi, stiano in quei porti, offrendo l’asilo ai rifugiati prima che salgano sui barconi.

Com’è la situazione a Lampedusa?
Tranquilla. Quasi nessun migrante è rimasto qui, il centro è chiuso per lavori. Sono sollevata per la mia isola, in vista dell’estate, ma aver spostato l’emergenza altrove non risolve l’emergenza. Continuando così, il Mediterraneo sarà sempre un cimitero di morti.