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CIR: sistema Dublino inefficace e inumano. Necessario superarlo

L’Italia è ormai il più importante punto di ingresso di migranti in Europa,

Trasferimenti dai seguenti Paesi (2008-2013) con il Sistema Dublino (dati Eurostat)

L’Italia è ormai il più importante punto di ingresso di migranti in Europa, nel 2014 sono arrivati via mare 170.000 richiedenti asilo, rifugiati e migranti e gli arrivi dall’inizio del 2015 si sono intensificati. La situazione in Libia fa presagire un flusso sempre maggiore: nessun altro Stato membro ha mai affrontato un tale numero di persone che attraversano in modo irregolare le frontiere esterne dell’Unione. Molte di queste persone sono rifugiati: lo scorso anno l’Italia ha ricevuto 64.000 domande d’asilo e ben il 60% di persone ha ricevuto una forma di protezione.

Non solo siamo gli indiscussi campioni del salvataggio in mare, ma abbiamo una sempre crescente responsabilità nei confronti di richiedenti asilo. Basti pensare che nel 2013 il 70% dei richiedenti asilo si è concentrata in appena cinque Stati: Germania, Svezia, Italia, Francia e Regno Unito. E nei primi nei primi 9 mesi del 2014 questa tendenza continua: 4 paesi hanno ricevuto il 60% delle domande di asilo presentate in tutta Europa – Germania 100.572 (28,1%) , Italia 42.375 (11,8%), Svezia 55.615 (15,5%), Svizzera 16.800 (4,7%). Questo nonostante l’Articolo 80 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea stabilisca il principio di solidarietà tra gli Stati membri dell’Unione in materia di controllo delle frontiere, asilo e immigrazione: un principio che deve governare le azioni dell’Unione Europea e dei singoli Stati.

“La posizione geografica e geopolitica dell’Italia pone il nostro Paese di fronte a sfide sempre più ardue ed è necessario che l’Unione Europea dimostri solidarietà nel portare soccorso in mare e nel dare accoglienza ai rifugiati. L’Italia insieme con gli altri Stati del Sud Europa è sicuramente tra i Paesi maggiormente interessati a promuovere a livello europeo un profondo ripensamento che esca dalla logica perversa per cui il Paese che salva una vita in mare, dovrà poi essere il Paese che dovrà dare accoglienza a quella persona. Vogliamo che il principio di solidarietà che deve regolare le normative comunitarie in materia di migrazione e asilo venga tradiotto in Politiche e in leggi” dichiara Roberto Zaccaria Presidente del CIR.

Il Sistema Dublino, oltre ad essere inumano, è anche inefficace: i dati relativi al Sistema Dublino, che ha un pesantissimo impatto sia sulla vita delle persone nonché sui costi che gli Stati debbono sostenere, ha un impatto numerico veramente molto limitato. Nel 2013 a fronte di 435.000 domande d’asilo è stato richiesto il trasferimento di 16.014 persone ovvero il 3.7% dei richiedenti asilo in tutta Europa (dati Eurostat). Questo vuol dire che mentre il Regolamento impedisce al 100% di tutti i richiedenti asilo e rifugiati di scegliere il Paese in cui vivere, limitando fortemente la loro libertà personale e conseguentemente tutti i loro diritti, si applica nella pratica al solo 3.7%. Inoltre se guardiamo ai saldi di alcuni Paesi ci accorgiamo ad esempio che verso la Francia viene chiesto il trasferimento di 834 persone; ma lo stesso Paese richiede il trasferimento verso altri Paesi di 645 persone, con un saldo di meno di 200 persone. In Gran Bretagna questo saldo è inferiore a 500 persone. Ci sembrano cifre francamente ridicole.

“Ci sembra che tutto il braccio di ferro fatto intorno al Regolamento Dublino sia veramente strumentale e fine a se stesso: si vuole più ribadire un principio che dare risposte concrete ai problemi dei rifugiati e degli stati europei. E’ evidente che l’attuale sistema d’asilo Europeo non funziona. Questo vale tanto dal punto di vista dei governi come da quello dei richiedenti asilo e rifugiati. C’è ormai la consapevolezza che bisogna trovare approcci radicalmente diversi e tali approcci devono partire dal principio di solidarietà con chi è costretto alla fuga. Siamo parte di un’Europa che fa circolare liberamente le merci senza pagare dazi, ma che continua a legare a un paese le persone che hanno bisogno di protezione, senza prendere in minima considerazione la loro volontà e i loro legami. Vogliamo che finalmente sia riconosciuto da tutti gli Stati europei il valore della protezione internazionale rilasciata da ogni Paese membro. Un rifugiato riconosciuto dall’Italia deve essere un rifugiato anche per la Germania: deve avere diritto come ogni cittadino europeo di muoversi liberamente.” dichiara Christopher Hein Direttore del CIR.

Per superare Dublino, crediamo sia fondamentale cominciare a superarne gli effetti. Ad oggi una persona la cui protezione internazionale è riconosciuta da un Paese è costretta a vivere in quel Paese: può circolare per 3 mesi all’interno dell’Unione Europea, ma non si può trasferire in nessun altro Stato per lavorare, studiare o vivere stabilmente. Questo nonostante dal 1999 l’Unione europea è impegnata a creare un sistema europeo comune di asilo basato su sistemi e standard comuni. “Affinché lo status sia veramente valido in tutta l’Unione, un beneficiario di protezione internazionale dovrebbe vedersi riconosciuti i diritti e le libertà connesse alla sua presenza sul territorio europeo. Il principio del mutuo riconoscimento è un importante strumento affinché i beneficiari di protezione internazionale possano fruire effettivamente della libertà di stabilirsi entro i confini europei fruendo di tutti i diritti (lavoro e diritti sociali in primis) garantiti dal loro status. Peraltro tale libertà di stabilirsi faciliterebbe il ricongiungimento familiare dentro lo spazio dell’Unione” conclude Hein.

Nota Statistica

Arrivi in Europa
Nel 2014 circa 278.000 rifugiati, richiedenti asilo e migranti sono arrivati in modo irregolare in Europa, quasi il 160% in più rispetto al 2013 (107.000). Un dato che segna un record assoluto di arrivi alla frontiera europea, pari a quasi al doppio dei 141.000 ingressi registrati nel 2011, durante le primavere arabe. Questi dati sono riferibili solamente, chiaramente, agli arrivi irregolari intercettati dalle forze dell’ordine (dati Frontex).

Arrivi in Italia
Sono 170.100 le persone arrivate in Italia via mare nel 2014, attraverso 1.111 sbarchi. Le tre regioni che hanno visto un maggior numero di arrivi sono la Sicilia (120.239), la Puglia (17.565) e la Calabria (22.673). La nazionalità prevalente è siriana (42.323, circa il 25%), a seguire l’Eritrea (34.329, 20 %), il Mali (9.908, circa il 6%) e la Nigeria (9.000, il 5,3%)(Dati del Ministero dell’Interno rielaborati dalla Fondazione ISMU).

Domande d’asilo
2014
Alla fine di settembre 2014 (la cifra totale per il 2014 non è ancora pubblica) le richieste d’asilo registrate in tutti i paesi dell’UE sono state 357.855.

Nei primi 9 mesi 4 paesi – Germania 100.572 (28,1%) , Italia 42.375 (11,8%), Svezia 55.615 (15,5%), Svizzera 16.800 (4,7%) – raggiungono il 60% delle richieste di asilo presentate nei 28 Stati Membri UE.

2013
Secondo i dati Eurostat nel 2013 sono state presentate un totale di 435.000 domande d’asilo negli Stati Membri UE e 5 Paesi – la Germania (127.000, pari al 29% del totale), la Francia (65.000, il 15%) la Svezia (54.000, il 13%), la Gran Bretagna (30.000, il 7%) e l’Italia (28.000, pari al 6%) – hanno raggruppato il 70% di tutte le richieste d’asilo presentate.

Dublino
Trasferimenti dai seguenti Paesi (2008-2013) con il Sistema Dublino (dati Eurostat).

Trasferimenti dai seguenti Paesi (2008-2013) con il Sistema Dublino (dati Eurostat)
Trasferimenti dai seguenti Paesi (2008-2013) con il Sistema Dublino (dati Eurostat)