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La polizia regala le auto ai nomadi. L’ultima bufala dei razzisti del web

Per la premiata serie “la fanno da padroni a casa nostra, sono sporchi, rubano e il Comune gli dà pure le case e lo stipendio invece di aiutare gli italiani”: l’ultima novità è che agli “zingari” la polizia presta pure le auto di servizio perché se ne vadano in giro per il campo nomadi a far suonare la sirena. Tutto vero. E se non ci credete guardate su Fb, Twitter e compagnia bella dove gira come una trottola un video YouTube che lo dimostra.
Un video vero? Per essere vero, il video è vero. Solo che è stato girato durante la realizzazione di un film. Tutto falso, insomma. Pure la questura di Roma, chiamata direttamente in causa da queste accuse, ha diffuso un comunicato in cui spiega che la notizia è una balla bella e buona. “In merito al video, pubblicato sul social network Facebook, dove viene ripresa una macchina della Polizia di Stato, guidata da un cittadino con accento straniero che ‘scorrazza’ su un piazzale, si comunica che si tratta di macchine sceniche per riprese cinematografiche non in carico alla Polizia di Stato”.
Un film! Solo un film! Eppure qualcuno, in perfetta malafede e per biechi fini lurido-politici, ha fatto, e continua a far girare le immagini come fossero vere. E non parliamo solo delle solite pagine merde-fascistoidi ma anche di un quotidiano “serio” come il romano Messaggero che ci è cascato dentro come un allocco. Ma la verifica delle fonti (tema su cui, giustamente, ci hanno fatto un culo così all’esame da professionisti) è diventata un optional come l’aria condizionata nelle macchine? Il Messaggero ha comunque avuto il buon gusto di levare subito il link dal suo sito dopo la segnalazione della polizia, e adesso fa finta che non sia successo niente. Gli è andata di lusso che non hanno fatto in tempo a stampare la “notizia” su carta, altrimenti non se la caverebbe così a buon mercato. Toccherebbe far la smentita, e sappiamo quanto scocci ai giornali scrivere “abbiamo sbagliato”.
Certo che per credere che un poliziotto presti la sua “Pantera” ad un rom perché ci faccia un giro a sirene spiegate bisogna proprio avere il cervello taroccato di brutto, essere sostanzialmente beoti e pure esaurientemente in malafede! O no?
E questo è esattamente il motivo per il quale il leghista Matteo Salvini ci ha creduto subito subito. “Roba da matti, ecco gli amici della Boldrini…” ha twittato commentando il link YouTube che riporta il fattaccio. E giù, a suo sostegno, una merda-marea di schifo-commenti porco-razzisti che non ho avuto neanche lo stomaco di leggere sino in fondo!
Qualche ora dopo, qualcuno deve aver fatto notare al prode segretario carrocciato che il video era state girato sul set di un film e che lui rischiava di farci un’altra delle sue mitiche figure da idiota. Così ha ritwittato “P.s.: sarà anche un’auto finta, di scena… ma chi la custodisce?”
Già. Perché la polizia non sta più attenta a dove parcheggia le sua auto che poi gli attori – e di razza non puro italiota per di più – ci salgono sopra per farci un film?
La Questura si è pure presa la briga di rispondergli per bocca dell’Agente Lisa (che è il profilo ufficiale con cui la polizia dà notizie e consigli ai cittadini su Fb): “Non è una macchina delle nostre ma una usata per fiction o film. Chi è del mestiere come noi riconosce la mancanza di peculiarità che ci sono solo sulle nostre auto, cioè su quelle ‘vere’. Lampeggiante di un’altra serie di vetture, mancanza del separatore in plexiglas interno all’abitacolo, computer lato passeggero e per finire marmitta e cerchi di altri veicoli. Evidentemente quindi una macchina assemblata per esigenze sceniche”.
Eh sì! Adesso ci tocca spiegare a quella sagoma di Salvini cosa significano tutte queste parole difficili come “assemblata”, “plexiglas” (sarà mica una blasfema invocazione islamica?), e concetti come “esigenze sceniche”. E poi bisognerà fargli capire che quando vede sulla tv una macchina della polizia che insegue i banditi, tra salti su burroni, esplosioni e sparatorie non si tratta una “vera” auto di servizio e che neppure le esplosioni sono autentiche. E magari che neanche gli zombi dei film di Romero sono davvero degli schifosi morti viventi ma semplici comparse truccate. A differenza dei compagni di partito che gli gravitano attorno.

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.