Comunicazione dalla Commissione al parlamento Europeo, al Consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni
Un’agenda europea sulla migrazione
I. Introduzione
Nel corso della storia gli individui sono migrati da un posto all’altro. Cercando di raggiungere le spiagge europee per differenti ragioni e attraverso differenti canali. Cercano delle strade legali ma rischiano anche le loro vite per scappare dall’oppressione politica, dalla guerra e dalla povertà, così come per cercare di raggiungere i propri familiari, per trovare possibilità economiche, di conoscenza e di formazione. Ogni singola esperienza di migrazione racconta una storia particolare. Narrazioni distorte e stereotipate tendono spesso a concentrarsi solo su certi tipi di flussi migratori, trascurando l’intrinseca complessità di questo fenomeno che influenza la società in molti modi diversi e richiede una grande varietà di risposte. Quest’agenda riunisce i differenti passi che l’Unione Europea dovrebbe intraprendere ora e negli anni a seguire, per costruire un approccio coerente e completo per raccogliere i benefici e fronteggiare le sfide che derivano dalla migrazione.
L’imperativo immediato riguarda il dovere di proteggere coloro che sono in difficoltà. Le traversie di migliaia di migranti che mettono a repentaglio la loro vita per varcare il Mediterraneo hanno scosso tutti noi. Come prima e immediata risposta la Commissione propone un piano in dieci punti per un’azione immediata. Il parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno dato il loro sostegno a questo piano e gli Stati membri si sono impegnati a prendere misure concrete, in particolare con lo scopo di evitare ulteriori perdite di vite umane.
La risposta è stata immediata ma insufficiente. Questa non può essere soluzione adottata una tantum. Misure d’emergenza sono state necessarie perché la politica collettiva europea non si è dimostrata sufficiente. Mentre molti europei hanno risposto alle necessità dei migranti, la realtà è che in Europa ci sono seri dubbi sull’adeguatezza della nostra politica in tema di migrazione rispetto alla pressione esercitata da migliaia di migranti, rispetto alla necessità di integrare i migranti nella nostra società o rispetto alle richieste di un’Europa in declino demografico.
Per provare a bloccare la miseria umana prodotta da coloro che sfruttano i migranti dobbiamo usare il ruolo globale dell’Unione Europea e i tanti strumenti a sua disposizione per far fronte alle cause della migrazione. Alcune di queste sono ben radicate e bisogna affrontarle. La globalizzazione e la rivoluzione delle comunicazioni hanno creato delle opportunità e alzato le aspettative. Altre sono le conseguenze delle guerre e delle crisi, dall’Ucraina al Medio Oriente, all’Asia e al nord Africa. L’impatto della povertà globale e del conflitto non termina alle frontiere nazionali.
L’Europa dovrebbe continuare a essere un rifugio sicuro per coloro che scappano dalle persecuzioni, così come una destinazione attraente per il talento e la voglia di fare di studenti, ricercatori e lavoratori. Mantenere i nostri impegni internazionali e i nostri valori, mentre si cerca di rendere sicuri i nostri confini, creando allo stesso tempo le giuste condizioni per la prosperità economica e la coesione sociale dell’Europa, è un equilibrio difficile che richiede un’azione coordinata a livello europeo.
Ciò implica un insieme di misure base e una politica comune coerente e chiara. Abbiamo bisogno di ripristinare la fiducia nelle nostre abilità di mettere insieme gli europei e gli sforzi nazionali per far fronte alla migrazione, per rispettare i nostri obblighi internazionali ed etici e per lavorare insieme in un modo efficace, in armonia con i principi di solidarietà e di responsabilità condivisa. Nessuno Stato membro può far fronte da solo al tema della migrazione. È chiaro che abbiamo bisogno di un approccio nuovo e più europeo. Ciò implica usare tutti gli strumenti e le politiche a nostra disposizione, combinando provvedimenti interni ed esterni per ottenere il miglior effetto possibile. Tutti gli attori: gli Stati membri, le istituzioni dell’Unione europea, le Organizzazioni internazionali, la società civile, le autorità locali e i Paesi terzi devono lavorare insieme per rendere una politica migratoria comune una realtà.
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