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Dall’Eritrea e dalla Siria a Bolzano: gli immigrati in trappola che non possono lasciare l’Italia

di Michael Day, The Indipendent del 16 giugno 2015

Cinque giovani dell’Eritrea scendono sulla piattaforma. Hanno evitato i circa 15 poliziotti e Carabinieri italiani che hanno il compito di vietargli di salire a bordo. Ma nell’ultima carrozza, un grosso poliziotto austriaco li osserva, è armato. Non hanno perso tempo.

Invece l’Eurocity tedesco delle 14.31, l’espresso per Monaco, scivola via mentre piccoli gruppi di immigrati sopra e sotto alla piattaforma numero 3 di Bolzano lo osservano con gli occhi lucidi. Dopo settimane o mesi di strazianti viaggi attraverso le zone di guerra, il tratto finale verso Monaco è un viaggio troppo lungo.

Uno degli eritrei, Sweet, studente di 25 anni, mi mostra il biglietto che ha pagato 68€. Spera di ottenere un rimborso. Ma senza documenti è improbabile, spiega Luca, uno dei volontari in carica presso la Volontarius. Sweet spiega di essere un rifugiato economico e politico. Vuole raggiungere la sua famiglia ad Amburgo, “L’Eritrea è molto povera e la vita è terribile. Ero nell’esercito ed era orribile”, dice.
La protesta degli immigrati lungo la costa davanti a Ventimiglia, al confine fra Italia e Francia. Il problema dell’immigrazione verrà discusso nell’incontro dei leader europei a Bruxelles il 25 e 26 giugno. (EPA)

Btou, una ventiduenne fuggita dalla Siria con sua sorella ed i suoi due bambini, mi mostra una fotografia delle condizioni che hanno sopportato durante il viaggio in mare, arrivando dalla Turchia “in una barchettina e con onde altissime”. Non hanno nemmeno provato a salire sul treno per Monaco delle 14.30, perché sono state fatte scendere dal treno all’ultima fermata italiana, Brennero, e riportate a Bolzano in autobus. Spera che un loro fratello possa mandarle altri soldi dalla Svizzera.
Aspettano nell’accampamento improvvisato della Croce Rossa – il primo in Italia all’interno di una stazione ferroviaria – progettato per gestire le centinaia di immigrati bloccati a Bolzano e che adesso, secondo Enrica Giannelli, l’infermiera che lo gestisce, deve affrontare l’emergenza scabbia.

Essendo l’ultima grande città italiana lungo la rotta per la Germania, la ricca città alpina di Bolzano si trova faccia a faccia con un’angoscia indescrivibile. E per i disperati bloccati lì, è come un purgatorio.

La notizia che la Germania avesse ristabilito le normali regole di Schengen per l’apertura delle frontiere ha fatto sì che in centinaia provassero a prendere l’Eurocity per Monaco. Ma sono stati crudelmente ingannati. Anche se i controlli in Germania sono più laschi, lo stesso non vale per l’Austria.

Sappiamo cosa sta succedendo”, dice il giornalista locale Riccardo Valleti, che segue il caso degli immigrati per il regionale AltoAdige. “La Germania ha spinto l’Austria ad alzare il numero di poliziotti a bordo. La usa come una zona di stallo. Anche quando Schengen sarà di nuovo attivo oggi o domani, queste povere persone non potranno andare oltre Innsbruck.”

Un altro membro della Volontarius, Melitta, dice che le persone dormivano sui binari, piuttosto che nei centri di accoglienza, per paura che le autorità non permettessero loro di rientrare in stazione. “Alcuni hanno già speso 200€ in biglietti che non hanno usato”, ha detto. Alcuni di loro sono ragazzi di 14 anni, che viaggiano soli.
I più furbi prima si mescolavano con gli altri passeggeri e scivolavano oltre le frontiere italiane fingendo di leggere una copia del giornale preferito dalla nazione, la rosa Gazzetta dello Sport. Ma ora non basta, e quelli senza documenti validi sono rispediti a Bolzano.

Mario Deriu, del Sindacato Italiano Lavoratori di Stato (Siulp), dice che i membri del suo sindacato sono stati effettivamente “trasformati in ufficiali anti-rifugiati per aiutare Austria e Germania…da usare come buttafuori da discoteca”.

L’affollamento di immigrati nelle stazioni ferroviarie italiane ha spinto il Primo Ministro Italiano Matteo Renzi a minacciare il resto dell’Europa con quello che chiama “il piano B” se l’UE si rifiuta di “accettare il sentiero della solidarietà” – stando l’apparente rifiuto del progetto di ridistribuire i 24.000 immigrati presenti in Italia ed i 16.000 in Grecia.
Il Primo Ministro Italiano Matteo Renzi vuole che gli Stati dell’UE condividano l’onere del flusso di immigrati (EPA).

Secondo molti osservatori la minaccia di Renzi consisterebbe nella distribuzione di permessi di viaggio temporanei a tutti i richiedenti asilo registrati in Italia, che consentirebbe loro di viaggiare in UE.

Non sappiamo con esattezza cosa potrebbe fare. Ma il problema ora è così grave e la pressione politica su di lui così forte che deve agire, e questa è la mossa più probabile,” dice Alfonso Giordano, leader opinionista politico presso l’Università LUISS di Roma.

Renzi farà pressioni sul Primo Ministro Britannico David Cameron durante la sua visita di mercoledì all’Expo di Milano.

La minaccia sembra essere, in larga parte, una risposta agli eventi avvenuti alle frontiere Italiane con la Francia, vicino alla città di Ventimiglia, dove la polizia francese ha bloccato centinaia di immigrati provenienti dal Corno d’Africa.

Il risultato è stato che in centinaia, avvolti in lenzuola di alluminio, hanno dormito sulle rocce in riva al mare.