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Francia – Migranti fantasma nel tunnel di Calais

Quelli veri continuano a morire per attraversare la Manica mentre la polizia francese controlla il traffico per Eurotunnel

Altri due morti in questa settimana, un migrante di origine sudanese schiacciato mentre si aggrappava ad un tir e un altro, sedicenne egiziano, fulminato alla Gare du Nord di Parigi mentre cercava di salire sull’Eurostar diretto a Londra. Centinaia di migranti tentano ogni giorno a più riprese di passare in gruppo di qualche decina con qualsiasi mezzo, traghetti, treni, camion. Un centinaio o poco più ci riesce. Regolarmente ci sono tra le 100 e 300 persone in un’area di transito vasta 650 ettari.

Negli ultimi giorni un’allarmante campagna stampa accosta la presenza dei migranti a Calais, circa 3000 persone, all’esasperazione dei turisti che accumulano ritardi e dei trasportatori bloccati. Mentre Eurotunnel, la società che gestisce la piattaforma di transito verso la Gran Bretagna, annunciava preventivamente i ritardi in partenza dall’Inghilterra motivati dalla “presenza dei migranti nella notte” senza precisare altro. Il primo ministro inglese si è quindi dichiarato “molto preoccupato” e il leader del partito populista e xenofobo UKIP, Nigel Farage, ha chiesto l’intervento dell’esercito.
Il giorno successivo, nonostante il fatto che la polizia locale contestasse tramite agenzia stampa i “2000 migranti che prendono d’assalto il tunnel“, il ministero dell’Interno francese segnalava “oltre 2300 tentativi di intrusione sul sito Eurotunnel”. Il ministro, Bernard Cazeneuve, ha reagito inviando ulteriori rinforzi, raddoppiando praticamente la presenza delle forze dell’ordine per controllare l’area di accesso. Attualmente, solo per “garantire la sicurezza” del tunnel ci sono circa 500 CRS (corpo speciale antisommossa).
L’omologa inglese, la ministra Theresa May, è poi intervenuta annunciando altri 9,9 milioni di Euro per la sicurezza del porto, oltre ai 4,7 milioni già destinati ai 2 km di barriera a Calais per impedire l’avvicinamento dei migranti al tunnel verso l’Inghilterra, paese che non è incluso nell’area Shengen e che preferisce dare la “sicurezza” in appalto alla Francia.

Invece i lavoratori di MyFerryLink che manifestano con uno sciopero intermittente che dura dai primi di giugno sono entrati nel tunnel per protesta contro i licenziamenti della società Eurotunnel. Società che ha denunciato i “2000 tentativi di migranti per entrare nel tunnel ” ed ha presentato una fattura di 9,7 milioni di euro al governo francese e a quello britannico per compensare le spese dei servizi di controllo e “il pregiudizio e le perdite subite a causa dell’afflusso dei migranti” nel primo semestre 2015. In realtà il traffico nel tunnel e nel porto si ferma a causa dei blocchi dovuti allo sciopero, i migranti approfittanodei rallentamenti dei mezzi e delle code che si formano per attraversare l’autostrada e salire sui camion o sui treni rischiando la vita: 9 morti in due mesi.

I migranti di Calais arrivano dall’Italia e dai Balcani.

E’ poco credibile che circa 2/3 dei migranti presenti decidano di passare tutti insieme la stessa notte, non ci sono neanche abbastanza mezzi per salire e partire in massa dalla “New Jungle” bidonville per dirigersi verso il tunnel non passerebbe inosservato.

La costruzione politica e mediatica “dell’invasione” di massa del tunnel è smentita dai fatti: nessun migrante è entrato fisicamente nel tunnel, sono stati fermate e respinte un numero “imprecisato” di persone nei pressi delle barriere o nell’area di accesso al transito dei mezzi.
In effetti l’unica folla che ha dato assalto al tunnel è quella composta dai protagonisti di questa guerra comunicativa che si gioca sui corpi e sulle vite dei migranti nella fortezza Europa.

Link utili:
At the border the real victims are the people who need to cross it!
The crisis is the border!
Stop the killings in Calais!
passeursdhospitalites.wordpress.com

Foto di copertina: Carsten Snejbjerg