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Comunicato di ASGI sulle condizioni di Touil Abdelmajid nel CIE di Torino

Resoconto della visita a Touil Abdelmajid al CIE di Torino

Oggi ci siamo recati al CIE di Torino dove è trattenuto Touil Abdelmajid in attesa della sua espulsione in Marocco disposta dalla Prefettura di Milano, dopo che la Corte d’Appello ha stabilito che lo stesso non può essere estradato in Tunisia perché rischia di essere condannato a morte in relazione all’attentato del Bardo dello scorso marzo.

Abbiamo constatato che le sue condizioni fisiche e soprattutto psichiche sono gravemente compromesse: lo sguardo è perso nel vuoto, è incapace di riconoscere le persone – come l’avv. Fiorentino che l’ha assistito in tutta la procedura finalizzata all’estradizione – e nemmeno la madre la cui voce non ha riconosciuto telefonicamente.

Continua a ripetere di essere innocente, mostrando di non comprendere la situazione in cui si trova, ha difficoltà enormi ad esprimersi in arabo, nonostante l’alternarsi di due interpreti, di cui una di nazionalità marocchina, in una parola ci è stato impossibile dialogare con lui.

La stessa situazione è stata constatata da molte persone presenti, tra cui personale dell’ufficio immigrazione della Questura di Torino (che si è reso estremamente disponibile), Bruno Mellano, (garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale) e Monica Cerutti, assessore regionale all’immigrazione e pari opportunità. Touil Abdelmajid rischia di essere espulso in Marocco, Paese da cui la Tunisia potrebbe chiedere nuovamente l’estradizione, vanificando così la tutela accordatagli dalla Corte d’Appello di Milano e le garanzie previste dall’ordinamento interno, comunitario e convenzionale in materia di asilo.

Dopo la nota vicenda Shalabayeva l’Italia rischia di incorrere nuovamente in un analogo provvedimento che metta a repentaglio i diritti umani fondamentali di una persona che è nella disponibilità delle Autorità italiane.

Torino, 29.10.2015

Silvia Fiorentino e Guido Savio, avvocati

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