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Australia – La protesta a Christmast Island

Ancora brutte notizie in arrivo dall’Australia dove nei giorni scorsi si è svolta una protesta nel centro di detenzione per migranti irregolari di Christmast Island.

La tensione era già alta da qualche giorno in seguito ad un episodio che ha fatto reagire in modo violento i migranti rinchiusi nel centro in condizioni deplorevoli. L’8 novembre infatti il corpo del migrante curdo iraniano Fazel Chegeni è stato trovato al fondo di una scogliera in circostanze ancora poco chiare. Fazel Chegeni era scappato il giorno precedente dal centro di detenzione. Secondo alcune fonti Fazel soffriva sempre di più gli effetti dannosi di una detenzione a lungo termine.
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I migranti chiedono ora delle risposte chiare su che cosa sia realmente successo e ci sono stati scontri con gli agenti di sicurezza. Secondo le dichiarazioni riportate sui giornali, sono stati accesi vari incendi all’interno della struttura e alcuni migranti sono stati accusati di aver danneggiato una parte del centro di detenzione.

In risposta all’episodio, la multinazionale che gestisce la struttura ha dichiarato di aver ritirato le guardie per questioni legate alle sicurezza. Inoltre ha lasciato ai migranti armi come mazze e bastoni e non ha continuato il servizio lasciandoli senza cibo né acqua.

Il ministro dell’Immigrazione, Peter Dutton ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che tutte le persone che saranno accusate di aver danneggiato la struttura verranno interrogate e perseguite.

Secondo le dichiarazioni del governo la situazione è attualmente calma, le negoziazioni sono in corso e il governo si impegna a risolvere il problema in modo pacifico e il prima possibile.
È molto difficile verificare le informazioni fornite dal governo o da altre istituzioni in quanto l’accesso ai giornalisti a Christmast Island è estremamente ristretto.

Alcune notizie in breve sul centro di Christmast Island:
– Il centro è stato aperto nel 2006
– Il governo ha affidato la gestione del centro alla multinazionale Serco
– I 203 detenuti sono tutti uomini, circa 40 di essi hanno la nazionalità neozelandese e sono stati deportati dopo aver commesso crimini e aver perso il visto
– Tutti i bambini sono stati trasferiti in altri centri alla fine di dicembre 2014
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Per saperne di più e restare aggiornati sulla situazione:
www.refugeeaction.org.au
Refugee Action Coalition su Facebook
www.bbc.com/news/world-australia-34762988
www.internazionale.it/notizie/2015/11/09/migranti-rivolta-australia-isola-christmas
www.ilpost.it/2015/11/09/la-rivolta-dei-migranti-in-australia/
newsroom.border.gov.au

Silvia Peirolo

Dottoranda presso l'Università di Trento (IT), mi sono laureata in Studi Internazionali all'Università di Wageningen (NL), all'Università di Torino (IT) e a Sciences Po Bordeaux (FR). Nata e cresciuta a Torino, ho vissuto in vari paesi per studi e lavoro. Di tutti i paesi, sono rimasta appassionata alla Sierra Leone, dove ho vissuto per sei mesi. Mi interesso alle questioni legate alla polizia e alla migrazione, con un focus geografico sull'Africa occidentale. Ho lavorato precedentemente con varie agenzie delle Nazioni Unite e parlo fluentemente inglese e francese.