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Foto e report degli ultimi giorni a Lesbo del collettivo Fotomovimiento

¿Realmente es este el fotoperiodismo que queremos?

Lesbo, 20 e 21 novembre 2015 – Giorno 7

Nei nostri ultimi giorni a Lesbo, riflettiamo sul lavoro dei fotografi e dei giornalisti davanti a situazioni tragiche. Ripartiamo delusi e irritati per ciò che abbiamo visto.
Lesbo, come molti altri posti, è un luogo perfetto dove un fotoreporter può ottenere la foto che porta al successo. Cadere nel sensazionalismo e in immagini d’effetto è facile. Dimenticarsi che “quelli che attraversano il mare in barca” sono persone, è ugualmente facile.

I rifugiati, quando arrivano sull’isola, lo fanno in una situazione drammatica e in stato di shock. E proprio nel momento in cui mettono piede a terra hanno macchine fotografiche e flash a mezzo metro dalla faccia. Nemmeno il tempo di respirare.

Lesbo, 20 novembre (Fotomovimiento)
Lesbo, 20 novembre (Fotomovimiento)

Il fotoreporter “avvoltoio” che gli svolazza attorno ci è risultato scomodo e sgradevole.
Ammucchiarsi senza lasciar libero il passaggio a volontari e medici che cercano di soccorrere coloro che arrivano, spingendoli o insultandoli perché non possono ottenere lo scatto che desiderano, ci è sembrata la cosa meno professionale ed etica che possa esistere.

Fotografare può e deve farsi con rispetto e umanità. Ogni persona che sopravvive all’attraversata si porta con sé un dramma che dovrebbe farci riflettere su come vengono trattati una volta qui.

Lesbo, 20 novembre (Fotomovimiento)
Lesbo, 20 novembre (Fotomovimiento)

Intervistare qualcuno domandandogli, non appena entrato in Europa, cosa pensa degli attentati a Parigi è vergognoso. Non sarebbe male prima di tutto un “Come stai?”, “Hai freddo?”, “Hai bisogno di qualcosa?” o semplicemente accompagnarli in silenzio.

È veramente questo il fotogiornalismo che vogliamo?

Testo: Mònica Parra
Fotografie: Manu Gómez, Mònica Parra e Antonio Litov

Fotomovimiento

Collettivo di fotografi catalano nato durante il periodo di manifestazioni del movimento 15M, nel 2011.