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Slovenia – La testimonianza di un medico: il campo di Brezice è come Guantanamo

Ecco perché gli sloveni impediscono di avvicinarsi al campo di Brezice: “È come Guantanamo”

La maggior parte dei media evita la parola “lager” per le connotazioni negative che questa parola porta con sé.
Ma Jamal Assad, siriano naturalizzato croato che dal primo giorno aiuta i profughi, non vuole nascondere la realtà dei fatti.

“Questo campo è peggio di un lager. Le persone lo dicono in continuazione: vogliamo tornare in Siria. Non ci interessa più andare ne’ in Austria ne’ in Germania, solo scappare da questo posto”, sono le parole pronunciate dai profughi che si trovano nel campo di Brezice.

Perfino ai volontari è difficile, o addirittura impossibile avvicinarsi al campo. All’interno più volte sono andate a fuoco le tende. Sono sempre più numerosi gli ammalati e gli affaticati, mentre la situazione igienica è così grave da causare il rischio di malattie contagiose. Si sono già manifestati rush, epatite e dissenteria.

Sulle spaventose situazioni a Brezice ci sono testimonianze di persone e le riprese che HRT (Radio Televisione Croata) ha avuto dai profughi che sono passati attraverso il campo. Affermano che gli sloveni buttavano il cibo da dietro le reti e nella ressa un bambino è stato ferito alla testa. Alla richiesta di un medico, sono state solamente lanciate delle medicine contro la febbre, testimonia un siriano.

Il fatto che colpisce maggiormente Dott. Assad e’ che cibo ce n’è in abbondanza! Lui accusa la Croce Rossa della disorganizzazione nella distribuzione dei beni di prima necessità. I volontari sono costretti a lanciare il cibo da dietro le reti cosicché solo i più forti e i più veloci riescono a appropriarsene. Quelli più stanchi e malati restano invece affamati e al freddo, dice Assad.

Teme che a causa delle sue critiche sulla catastrofe umanitaria, gli sloveni gli proibiranno di entrare nelle strutture di accoglienza. È convinto però che come rappresentante del popolo siriano, è suo dovere informare. Un reporter tedesco ha paragonato questo campo a Guantanamo.

Secondo informazioni ufficiose a breve dovrebbe essere chiuso. Dove manderanno allora i profughi? A loro rimane solo la speranza che stavolta sarà un posto più caldo e più adatto al rigido clima invernale.