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Previsioni e riflessioni. Dalla Siria verso l’incertezza. Gli Hotspot

di Anja, staffetta #overthefortress dall'isola greca di Lèros

L’obiettivo degli hotspot è la sicurezza: la registrazione delle impronte avverrà non più manualmente, ma con un sistema tecnologico, uno scan inviato direttamente in UE (per avere più possibilità di localizzare possibili terroristi), protocolli più precisi per i controlli e le interviste.
Cosa c’è di sbagliato? Le persone arriveranno spaventate e lo rimarranno, si troveranno rinchiuse in un campo, non ci sarà un’accoglienza umana ma autorità e interpreti, si parla del rispetto dei diritti umani e di quello che già abbiamo visto succedere e abbiamo documentato in altri campi, ossia una “libertà” di operare da parte delle autorità usando spesso la violenza.
I volontari non saranno ammessi, mentre i residenti protestano [contro gli hotspot perché allontaneranno i turisti. Fonte: Greece greek reporter-registration-centers-amid-protests

Messaggi dei rifugiati su un albero a Leros e su una tenda a Sentilj
Messaggi dei rifugiati su un albero a Leros e su una tenda a Sentilj

Balcani: la situazione è cambiata da Settembre

Cosa succedeva allora? Con 40 € si arrivava ad Atene dalle isole greche, bus privati erano in attesa ad Atene e con 500€ si arrivava in Austria, le persone avevano tempo di riposare e lavarsi sul traghetto e dopo ore arrivavano a destinazione.
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L’Ungheria decide di chiudere i confini. Seguita dalla Serbia e dalla Macedonia, si alzano le barriere. Dopo le barriere si inizia a discutere su chi realmente dovrebbe essere ammesso, e così chi proviene da Algeria, Marocco, Tunisia e Pakistan viene declassato a “migrante economico“. Chi di questi riesce a pagare un trafficante (lavorando anche anni per permetterselo) rimane ora bloccato, le loro ambasciate non sono di grande aiuto, non forniscono di documenti nel caso di perdita e così vagano per i campi in Grecia senza possibilità economiche, e la Grecia non ha le possibilità economiche per riportarli indietro lasciandoli in un limbo di incertezza.

Grecia e Macedonia non hanno ottimi rapporti, quando la Macedonia apre i confini (per qualche ora) non lo comunica, il caos che si crea è spesso dovuto a questa mancanza, chi ha una tenda a qualche km di distanza non viene avvisato che il passaggio è aperto.
A Idomeni i villaggi non sono d’aiuto, dato il caos i migranti calpestano i loro campi e occupano i binari del treno, bloccando il passaggio di treni merci molto importanti. E la situazione è potenzialmente pericolosa (tragica lo è già da tempo).
Oggi, 9 Febbraio, il Ministro degli interni croato Vlaho Orepić annuncia la chiusura del campo di Slavonski Brod e il trasporto diretto dei migranti dal confine macedone in Austria, rassicurando che i richiedenti asilo in Croazia saranno ammessi.

Grecia

La Grecia non ha mai avuto un piano, non ha le capacità di controllare i numeri di arrivi. La pressione che sta ricevendo dagli stati membri riguarda il rispettare i patti. La Grecia ha concordato ad ottobre 2015 di ospitare 50.000 rifugiati.
Greece committed to opening enough reception centers to house 30,000 refugees by the end of the year, with the United Nations to provide another 20,000 places, European Commission President Jean-Claude Juncker said.
Fonte: Ekathimerini

Ora la Grecia è stata sollecitata ad aprire i campi e rispettare i patti, pena l’uscita dagli accordi Schengen, ultimatum che dovrà essere rispettato entro Maggio. Come procede finora?

Leros, Lepida: il nuovo hotspot
Leros, Lepida: il nuovo hotspot

Gli hotspot a Lesvos, Kos e Leros sono pronti, Samos anche (nonostante siano pochi gli arrivi), Chios è ancora in fase di costruzione. Quindi saranno questi i nuovi “alloggi” per i rifugiati? Non proprio, la capienza dei campi arriva a 20.000 ma non saranno sulle isole, teniamo in conto che si perderebbero i voti della maggioranza dei greci abitanti delle isole e tutte le fonti di guadagno che questi hanno dal turismo, già in calo; inoltre c’è una componente riguardante la sicurezza, ossia tenerli dove si possono vedere, nell’entroterra. Di certo nessuno chiede ai rifugiati dove vorrebbero restare, e non è la Grecia che non offre possibilità di lavoro neppure agli abitanti stessi.

Turchia

Venerdì 5 Febbraio il Ministro degli Interni francese e quello tedesco si sono incontrati e hanno dichiarato la Turchia come paese sicuro (per ospitare migranti, o per mandarli indietro).
Greek authorities agreed on Friday to recognize Turkey as a “safe third country,” which means migrants for whom Turkey is a country of transit, not of origin, can be returned there. The decision was announced after a meeting in Athens between Greek Interior Minister Panayiotis Kouroublis and his French and German counterparts, Bernard Cazeneuve and Thomas de Maiziere. Fonte: Ekathimerini

Come faranno? Manderanno indietro i rifugiati? La Turchia li accetterà? Le opzioni possibili sono due: i migranti decideranno di loro volontà di restare nei campi in Turchia perché non ha senso rischiare la vita in mare per poi restare nei campi in Grecia, e resteranno nei campi in Turchia per mesi finché qualcosa non cambia in Siria; oppure le persone verranno rimandate indietro dalla Grecia, (anche qua nessuno vorrà perdere i soldi spesi per il viaggio in mare per poi essere riportati indietro).
Quindi bisogna coordinare tutte le ipotesi con i fatti in Siria, la quale ha già metà della popolazione (che era 24 milioni) sparsa per il mondo e gli attacchi ad Aleppo ad oggi, 9 Febbraio, intensificano i rifugiati al confine turco.
Fonte: (Sky news AU)

Il Libano sta già ospitando 2.5 milioni di rifugiati, e la sua popolazione è 3 milioni, Giordania ne ha ormai troppi e anche la Turchia ne ha già 3 milioni. Quest’ultima ha sempre avuto una grande quantità di rifugiati nel corso degli anni e userà i fondi promessi (€3bn) per costruire altri campi.
The EU has approved €3bn ($3.3bn; £2.2bn) in funding to help Turkey cope with record numbers of Syrian migrants.
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Fonte: (BBC
Fonte: (UNHCR)

Link utili:
Dati statistici sugli arrivi in Grecia
Informazioni utili sulla rotta completa dei migranti