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Vittime di Reato, in vigore il decreto di recepimento della Direttiva europea

tratto da Asgi.it

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Johan, 26 anni, curdo siriano, abitava ad Afrin vicino ad Aleppo. Johan è laureato in economia e commercio ad Homs. Ha lasciato la Siria da una settimana, quando è stato richiamato per prestare servizio nell’esercito di Assad. E’ diretto verso Atene per cercare asilo politico anche se, con i patti bilaterali Grecia/Turchia, siriani armeni georgiani e iracheni rischiano di essere deportati in Turchia e da li nei loro paesi d’origine.

E’ entrato in vigore il 20 gennaio 2016 il Decreto legislativo 15 dicembre 2015 n. 212.

Il provvedimento recepisce in Italia la direttiva 2012/29 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato per garantire che vengano riconosciute, trattate con rispetto e ricevano adeguata protezione, assistenza e possano accedere alla giustizia. Gli Stati membri UE dovevano recepire e attuare le disposizioni della direttiva nell’ambito dei rispettivi ordinamenti nazionali entro il 16 novembre 2015. La DG Giustizia ha pubblicato un documento di orientamento per assistere gli Stati membri in questo processo, doce viene chiarita ogni disposizione della direttiva e suggerite varie modalità di attuazione per aiutare le autorità nazionali, gli operatori e i pertinenti fornitori di servizi a comprendere cosa occorra fare per rendere i diritti delle vittime di reati stabiliti nella direttiva una realtà in tutta l’UE.

Secondo quanto riportato dal portale europeo della giustizia la direttiva sostituisce la Decisione quadro del 2001 relativa alla posizione della vittima nel procedimento penale e rafforza notevolmente i diritti delle vittime e dei loro familiari per quanto riguarda informazione, assistenza e protezione e i diritti processuali nel procedimento penale. Essa prevede che gli Stati membri garantiscano un’adeguata formazione in relazione alle esigenze delle vittime per gli operatori e i funzionari che entrano in contatto con le vittime e incentivano la cooperazione tra Stati membri e la coordinazione dei servizi nazionali sulle loro azioni relative ai diritti delle vittime di reato.

Si ricorda che rispetto ai gruppi specifici di vittime, la legislazione dell’UE stabilisce inoltre protezione e assistenza alle vittime di tratta di esseri umani e minori vittime di sfruttamento sessuale e pornografia minorile.

Per quanto riguarda il rafforzamento della protezione di vittime di reati, si ricorda, infine, che l’UE ha adottato due strumenti che garantiscono il riconoscimento delle misure di protezione emesse in altri Stati UE: la direttiva sull’ordine di protezione europeo del 2011 e il regolamento relativo al riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile del 2013. Grazie a questi strumenti vittime e potenziali vittime possono avvalersi degli ordini di protezione o di restrizione emessi in uno Stato UE se viaggiano o si trasferiscono in un altro Stato UE. Entrambi gli strumenti sono applicabili nell’UE dall’11 gennaio 2015.