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“Siamo dimenticati qui!” – Una visita al campo di Filippiada

Live Ticker Eidomeni, 12 aprile 2016

Foto: Live Ticker Eidomeni

Il campo si trova nel nord-ovest della Grecia, a circa km dalla cittadina di Filippiada. Si trova sulla strada principale che porta a Ioannina, molto trafficata, in un’area molto estesa coperta di ghiaia. Sull’altro lato si affaccia su un fitto bosco che porta a un fiume. Per entrare nel campo, bisogna registrarsi in comune.

La ragione ufficiale di questa procedura: impedire ai trafficanti di entrare nel campo. Nel campo vivono circa 700 persone, la metà delle quali sono bambini. Vivono in piccole tende, ognuna delle quali ospita circa 7 persone.

Nel retro c’è un’area asfaltata con i bagni chimici. Lì c’è anche un ampio magazzino dove i volontari della vicina città di Arta distribuiscono vestiti e alimenti per l’infanzia, per alcune ore al giorno. A parte questo non c’è altro.

Non ci sono organizzazioni, né giornalisti, e l’UNHCR è stato qui una volta sola. Adesso il Papa va nelle isole. I media sono tutti sulle isole o al confine. Noi siamo dimenticati qui!” dice A., una profuga siriana che, come molti altri profughi, è nel campo da quasi un mese. Incinta di otto mesi e con due figli al seguito, e suo marito che l’aspetta in Germania. “Non voglio partorire qui. Ci sono solo medici maschi dell’esercito. Mi servono cure adeguate!” esclama.

Mentre visitiamo il campo, un gruppo di avvocati del posto arriva per “informare le persone dei loro diritti.

Appena cominciano a spiegare a una nutrita cerchia di persone che possono fare domanda di asilo o di ricollocazione via Skype, tutti scoppiano a ridere. “Abbiamo provato a chiamare via Skype molte, molte volte. Nessuno è mai riuscito a prendere la linea! Lo sappiamo che abbiamo il diritto di fare domanda d’asilo, ma il sistema non funziona.” spiega uno dei profughi.

Perché l’UE ha chiuso il confine?” ha chiesto una giovane coppia. “Siamo venuti qui perché pensavamo di poter cercare protezione in Europa, ma ci hanno messo qui in una tenta nella foresta, con i serpenti e nient’altro. Non si può vivere qui!”