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Report delle condizioni indegne dei campi governativi nei dintorni di Salonicco

La staffetta overthefortress ha visitato i campi e raccolto testimonianze

Gli attivisti della staffetta ‪#‎overthefortress,‬ nelle giornate di sabato, domenica e lunedì, hanno iniziato un lavoro di monitoraggio dei campi governativi attivati nei pressi di Salonicco. In questi campi sono state deportate la maggior parte delle persone sgomberate da Idomeni.
In alcuni di essi gli attivisti sono riusciti ad entrare e fotografare la situazione, in altri – dove l’ingresso era impedito dai militari – le fotografie e il racconto delle condizioni, che hanno permesso questo primo report, provengono dai migranti. Da un primo sopralluogo risulta che i servizi offerti sono scarsi o nulli, perfino la distribuzione di cibo e acqua è razionalizzata, non è fornito il latte per bambini e neonati. I bagni e le docce, se proporzionati ai numeri delle persone accolte, sono carenti. Ci sono alcune difformità tra un campo e l’altro nell’accesso: i militari arbitrariamente scelgono se far entrare o meno i volontari, solo poche Ong risultano accreditate quando invece servirebbero molte più organizzazioni e volontari per garantire un minimo di dignità. Nessuno fornisce informazioni ai migranti.
Questa prima visita nei campi ci conferma la natura tutta politica dello sgombero di Idomeni. Definire “umanitario” il trasferimento di migliaia di persone nei campi era già di per sé fuorviante e, alla prova dei fatti, la menzogna del governo greco all’opinione pubblica è palese. Le condizioni indecenti di questi campi sono l’ennesimo monito a tutti quei migranti fermi in Turchia che, in questo momento, sono in attesa di capire se l’accordo tra l’Ue e la Turchia reggerà.

Darvini

Non siamo potuti entrare in questo campo. I militari non permettono l’ingresso ai volontari, l’unica organizzazione ammessa è Save the Children. Veniamo a conoscenza che nonostante il cibo sia insufficiente, i militari non hanno permesso l’ingresso di Praxis, una Ong che si occupava della distribuzione di cibo a Idomeni e in altre zone della Grecia, comprese le isole.
Darvini si trova a una ventina di chilometri da Salonicco. Le tende sono state montate sia all’interno che all’esterno dell’hangar. Il campo da fuori sembra abbastanza pulito. Ci sono circa 800 curdi. All’interno ci sono una decina di bagni e una decina di docce, pochissime rispetto rispetto ai presenti e montate da molto poco. Tutti i rifugiati con cui abbiamo parlato ci hanno detto che il cibo è cattivo ed insufficiente, e viene distribuito una sola volta al giorno, tutti e tre i pasti insieme. Non c’è il WiFi.

Campo di Darvini
Campo di Darvini

Oreocastro

In questo campo siamo riusciti ad entrare. La capienza è di 1500 posti, le persone accolte sono tutte arabe. Segnaliamo che ci sono attualmente 1580 persone al campo, le 80 in eccedenza non hanno accesso a nessun servizio. Non essendo registrati non ricevono né cibo, né coperte, né acqua. Alle persone registrate viene distribuita una sola bottiglia d’acqua al giorno.
Il resto del campo è quasi tutto al coperto in un hangar. E’ presente solamente un medico che lavora solo di giorno. L’acqua viene portata con delle enormi taniche, ci dicono che è insufficiente e quando finisce il campo rimane senza. Le docce sono poche e non ci sono aree separate per uomini e donne. C’è un Wi-Fi debole e alcune prese elettriche, ma i cavi elettrici passano tra le tende in modo pericoloso. I migranti ci hanno segnalato la presenza di serpenti.
A Oreocastro abbiamo incontrato il nostro amico Mustafa della refugees.tv che ci ha rilasciato questa intervista.

Kavalari-Sinatex

I militari non permettono l’ingresso ai volontari di qualunque organizzazione. Il campo si trova a una ventina di chilometri da Salonicco, in un’area rurale. Le tende sono state montate sia all’interno che all’esterno dell’hangar. Il campo da fuori sembra sporco. Ci sono circa 200 curdi e due famiglie di arabi provenienti da Aleppo. All’interno del campo ci sono solo 12 bagni. Non ci sono docce e non c’è acqua calda. Tutti i rifugiati con cui abbiamo parlato ci hanno detto che il cibo è cattivo e insufficiente. C’è un solo medico, quello del presidio militare. Assente il WiFi.
Essendo in mezzo ai campi i rifugiati lamentano la presenza di serpenti e scorpioni.

Campo di Kavalari-Sinatex
Campo di Kavalari-Sinatex

Sindos Karamanli

In questo campo i militari tollerano la presenza di volontari. Il campo si trova nella zona industriale, in larga parte abbandonata, vicino a Salonicco. Un vero e proprio deserto di capannoni industriali dismessi, all’interno di alcuni dei quali sono stati attrezzati i nuovi campi. Le tende sono state montate tutte all’interno dell’hangar. Non è possibile cucinare niente autonomamente né accendere fuochi, nemmeno per fare il the. Il capannone è molto fatiscente. Il campo è pulito dai rifugiati e ospita 600 persone tra siriani e iracheni (più due famiglie curde). Le persone ci hanno riferito che l’acqua viene erogata a singhiozzo e manca l’acqua calda. Tutti ci hanno detto che il cibo è insufficiente, assente persino il latte per neonati.
Nel momento in cui eravamo lì stavano installando il Wi-Fi.

Campo di Sindos Karamanli
Campo di Sindos Karamanli

Kalohori

Anche qui i militari tollerano la presenza di volontari e attivisti. Kalahori è un altro campo allestito nella zona industriale semi abbandonata di Salonicco. Il capannone è relativamente nuovo, e le tende sono state montate sia all’interno che all’esterno dell’hangar. Nemmeno in questo campo è permesso accendere fuochi per cucinare o preparare il the. Sono ospitati circa 400 curdi.
I rifugiati ci hanno riferito che l’acqua viene erogata dalla mattina fino all’una del pomeriggio. Noi abbiamo verificato che nel pomeriggio non c’era acqua. L’acqua calda è assente. Siamo rimasti fino alla distribuzione della cena. Il pasto consiste in un solo sandwich e un succo di frutta. Tutti i rifugiati con cui abbiamo parlato ci hanno ovviamente detto che il cibo è insufficiente. Nemmeno qui viene fornito il latte per neonati.
Le tende posizionate fuori dal capannone non hanno il pavimento e quindi non sono per nulla adeguate alla pioggia.

Campo di Kalohori
Campo di Kalohori

Softex

Siamo riusciti ad entrare brevemente nel campo che si trova nella periferia industriale di Salonicco. Sono presenti 1100 persone, tutte di etnia araba tranne 40 che sono curde. La polizia è incaricata della sicurezza del campo. Ci sono 58 bagni chimici per 1100 persone. Nemmeno una doccia. L’acqua potabile è disponibile sono in bottiglietta. Il luogo è in condizioni indecenti.

Campo di Softex
Campo di Softex

Syndos Frakapor

In questo campo non ci è stato permesso di entrare, perciò abbiamo poche informazioni. Si trova sempre nella zona industriale, le tende si trovano all’interno e all’esterno dell’hangar. I rifugiato ci dicono che è vietato accendere fuochi. L’unica organizzazione presente è Save the Children, un loro operatore ci ha detto che sono ospitati 800 curdi.
Non c’è servizio di pulizia e tutta la zona è molto sporca.
Da questa mattina non c’è acqua. Questa situazione non è un caso isolato, in più di un campo abbiamo rilevato che per lunghi periodi l’acqua corrente è completamente assente. Qui in Grecia la temperatura è già molto alta e nei campi sono presenti moltissimi bambini.

Campo di Syndos Frakapor
Campo di Syndos Frakapor

Porto di Salonicco

Al porto di Salonicco vivono circa 340 rifugiati, la maggior parte iracheni e siriani. Non provengono da ‪‎Idomeni‬, ma vivono al porto da circa due mesi, dopo un periodo al campo di Kavala. Come negli altri campi alcuni dormono al riparo di un capannone e altre tende sono all’esterno. La polizia non ci ha permesso di accedere all’interno, ma siamo riusciti a parlare con alcuni rifugiati all’esterno. Le notizie raccolte ci raccontano una situazione relativamente positiva rispetto ad altri campi. È presente assistenza medica, acqua a sufficienza, acqua calda, internet e corrente elettrica. È presente un’associazione greca che distribuisce il cibo due volte al giorno. Ci riferiscono però che è scarso e non buono. Alcuni sono stati fortunati e sono riusciti a prendere un appuntamento tramite il servizio Skype presso un ufficio a Salonicco per la richieste di protezione internazionale. Nei prossimi giorni dovrebbero avere delle notizie in merito

Campo al porto di Salonicco
Campo al porto di Salonicco