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Il campanello di allarme di WatchTheMed denuncia il compimento di operazioni di respingimento illegali in Turchia in presenza di Frontex

WatchTheMed (Alarmphone), 15 giugno 2016

Tra Chio (Grecia) e Cesme (Turchia) un barcone con bambini e adulti in fuga dalla guerra e dai conflitti in Siria, Iraq e Eritrea, e altrove, è stato illegalmente respinto in Turchia. Nel tentativo di scappare dalla violenza per cercare sicurezza in Europa, i rifugiati sono stati minacciati con le armi e respinti in Turchia, un luogo nel quale non troveranno la salvezza agognata. I migranti erano già riusciti a arrivare in terra greca, ma la Guardia Costiera, nonostante avesse loro promesso la salvezza, li ha rimandati in Tuchia in presenza di due vascelli dell’agenzia europea Frontex.

Resoconto dettagliato dell’avvenimento:

La mattina di sabato 11 giugno 2016, alle 3:59 Alarm Phone ha ricevuto una chiamata d’emergenza da un barcone di migranti situato tra Cesme e l’isola di Chio, nel Mar Egeo. “Siamo circa 53 profughi da Siria, Eritrea, Iraq e alcune persone da altri Paesi. Siamo in una piccola barca, siamo in pericolo. Ci sono 14 bambini con noi e 3 anziani”. Alle 4:05 hanno contattato di nuovo la nostra squadra di intervento dicendo: “La guardia costale turca ci sta seguendo”.
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Alle 4:41, i rifugiati riferiscono di essere sfuggiti alla guardia costiera Turca. Alle 4:52, i rifugiati informano Alarm Phone di aver raggiunto le acque greche e che la guardia costiera greca li aveva trovati. Pochi minuti dopo inviano una foto dalla nave della guardia costiera greca: “La guardia costiera ha detto che siamo in salvo adesso. Dicono che siamo arrivati in Europa e che ci porteranno sull’isola.”

Un altro profugo racconta in una seconda conversazione: “Gli abbiamo detto che volevamo chiedere asilo politico in Grecia. Non abbiamo potuto raccontargli di più. Non ci hanno fatto parlare. Volevamo dirgli che eravamo scappati dalla Turchia perché là non eravamo al sicuro. C’erano 5 ufficiali sulla barca greca e c’erano anche altre due barche: una portoghese, l’ho riconosciuta dalla bandiera, e una grande barca bianca che non sapevamo di che paese fosse (dalla foto abbiamo capito che si trattava di una barca della Frontex rumena). La nostra posizione in quel momento era 38.2602140, 26.1657840.”

Alle 5:22, Alarm Phone ha ricevuto un altro messaggio dalla barca dei rifugiati: non erano stati portati all’isola greca, ma consegnati alla guardia costiera Turca. “Puntavano le armi alle nostre teste e minacciavamo di spararci se non fossimo saliti sulla barca turca. Il capo della guardia costiera ha detto in inglese, e da tradurre a tutti: “Digli che vi uccido se venite di nuovo qui”. Quando Alarm Phone ha saputo dell’accaduto più tardi, quel giorno, i rifugiati erano stati riportati indietro al porto di Cesme e trattenuti.

Alarm Phone denuncia fortemente il gioco disumano che l’Europa continua a fare con le vite dei profughi a rischio nell’Egeo. Noi denunciamo le operazioni di respingimento illegali attuate dalla Guardia Costiera greca in presenza delle navi di Frontex. I rifugiati in fuga da guerra e morte sono stati ingannati: mentre promettevano loro sicurezza in Europa, le autorità avevano già concordato il loro ritorno in Turchia, dove temono di essere perseguitati. Minacciati con armi puntate alle loro teste, sono stati costretti a tornare alla detenzione e al pericolo di espulsioni a catena dalla Turchia, anche se avevano chiesto asilo politico in Grecia. La militarizzazione del confine europeo, nel prendere di mira questi 39 adulti e 14 bambini, invece che offrire loro protezione, li obbliga a mettere di nuovo la propria vita a repentaglio. Circa 3.000 migranti sono già morti nel 2016 nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, e almeno 376 di questi solo nel Mar Egeo.

Fermiamo i respingimenti illegali! Non accettiamo altre morti!

Un passaggio sicuro per tutti! Più traghetti e meno Frontex!