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Parlamento Europeo: via libera al potenziamento di Frontex

Statewatch, 8 luglio 2016

Mercoledì 6 luglio il Parlamento europeo ha approvato una proposta per trasformare l’Agenzia europea per le frontiere Frontex in una “Agenzia per il Controllo dei Confini e delle Coste”, con nuovi poteri che sono stati pesantemente criticati da alcuni dei gruppi politici del Parlamento e dalle organizzazioni della società civile. La nuova agenzia dovrebbe iniziare ad operare in autunno.

Il testo del nuovo Regolamento – che è stato concordato in incontri trilaterali segreti tra negoziatori di Consiglio, Parlamento e Commissione, prima di essere votato dal Parlamento al completo – è stato adottato con 483 voti a favore, 181 voti contrari e 48 astensioni. La ripartizione dei voti può essere consultata sul sito VoteWatch Europe.

Una significativa caratteristica del nuovo Frontex sarà la creazione di una squadra di “intervento rapido” composta da 1.500 guardie di frontiera o da “altro personale analogo”, che in certe situazioni potrà essere schierata negli Stati membri a seguito di una decisione del Consiglio, senza invito da parte dello Stato in questione (che tuttavia dovrà dare il proprio assenso al ‘piano operativo’).

Come stabilisce l’articolo 19 (5) del testo approvato dal Parlamento (pdf), si tratterà di:

 “Un corpo permanente messo a disposizione immediata dell’Agenzia e che potrà essere schierato da ciascuno Stato membro, entro cinque giorni lavorativi dal momento in cui il piano operativo sarà concordato tra il Direttore Esecutivo e lo Stato membro ospitante“.

Il numero di guardie di frontiera o di “altro personale analogo” che dovrà essere fornito da ogni Stato membro è stabilito nel testo concordato e indicato nel comunicato stampa del Parlamento europeo (pdf), insieme ad una sintesi delle modifiche al ruolo dell’Agenzia.

L’Agenzia avrà anche un ruolo maggiore nell’organizzazione e nel coordinamento delle operazioni di rimpatrio (deportazioni), più possibilità di cooperazione con Stati non-UE in materia di “gestione dei flussi migratori” e nuovi poteri nel raccogliere dati personali e trasmetterli all’Europol in nome della lotta alla criminalità ed al terrorismo.

Il leader del gruppo Verdi/EFA al Parlamento, Ska Keller, ha detto:

Questo piano trasformerebbe Frontex in un’agenzia di difesa delle frontiere e di rimpatrio. Invece di essere guidato dal principio di protezione dei rifugiati, questo nuovo schema penalizzerebbe gli Stati membri dell’UE che lasciano entrare troppi profughi o rimpatriano troppo poche persone che non hanno diritto di rimanere in Europa. Gli Stati potrebbero essere costretti ad accettare le operazioni Frontex alle frontiere contro la loro volontà, sotto la minaccia di espulsione dall’area Schengen. Ciò va a minare l’essenza stessa di ciò che dovrebbe essere l’Unione Europea.

I diritti umani e la protezione dei rifugiati, in tutto questo, vengono chiaramente in secondo piano. È una vergogna che, pur avendo competenze più estese, Frontex non avrebbe più l’obbligo di effettuare operazioni di ricerca e soccorso in mare, nonostante i livelli record di morti per annegamento tra coloro che cercano di attraversare il Mediterraneo.

Si veda: Frontex trasformato in agenzia di rimpatrio (Verdi / ALE comunicato stampa)

Anche il gruppo per la campagna “Frontexit”, creato da alcune di organizzazioni della società civile, ha stigmatizzato l’approvazione del nuovo mandato dell’Agenzia:
Oltre un anno dopo l’annuncio che agenzia Frontex sarebbe stata rafforzata per affrontare la cosiddetta ‘crisi migratoria’, la messa in sicurezza dei confini europei ha portato a risultati deplorevoli: aumento del numero di migranti e di rifugiati morti nel Mediterraneo e delle violazioni dei diritti umani e delle violenze cui si trovano di fronte alle frontiere e negli ‘hotspots’ …

Questo rafforzamento delle capacità di un’agenzia europea è senza precedenti e chiude un occhio su una serie di violazioni dei diritti umani, che pure sono state ampiamente documentate da ONG e da organi ufficiali – tra cui la Frontex stessa, che vi si riferisce a bassa voce come ‘incidenti’. Tuttavia, nel nuovo mandato non è stato previsto alcun meccanismo indipendente affinché l’Agenzia sia ritenuta responsabile direttamente ed efficacemente a livello giurisdizionale.

In realtà, invece di aprire vie legale e sicure in Europa, l’UE facilita la migrazione irregolare, che aumenta il numero dei morti tra gli immigrati e favorisce i trafficanti“.

Si veda: L’UE ossessionata da una guerra contro i migranti ed i rifugiati: inglese, francese (comunicato stampa Frontexit, pdf)

Il dare più poteri a Frontex è stato a lungo all’ordine del giorno dell’UE – nel lontano 2001, la Commissione Europea aveva cofinanziato uno ‘Studio di fattibilità per la creazione di una polizia di frontiera europea’. La legge del 2004, che istituisce Frontex, è stata a sua volta modificata due volte, nel 2007 e nel 2011.

Uno studio più recente commissionato dalla Commissione propone un processo a lungo termine, nel quale il controllo diretto dell’UE sulle frontiere esterne sarebbe la fase finale. La creazione della Guardia europea costiera e di frontiera sembrerebbe essere un ulteriore passo in quella direzione. Si veda: uno studio propone di dare il controllo completo all’UE sui confini di Schengen (Statewatch, notizie on-line, dicembre 2014)

Rassegna stampa: Super-Frontex approvato, acclamato e denigrato (EurActiv, link)

La documentazione di base sul processo decisionale può essere trovato nello Statewatch European Monitoring and Documentation Centre: Regolamento sull’Agenzia di Controllo dei Confini e delle Coste.