Con ordinanza di data 19 luglio 2016 il Tribunale di Genova ha riconosciuto la protezione sussidiaria a cittadino gambiano.
L’ordinanza è particolarmente interessante poiché approfondisce la situazione politica del Gambia e controbatte punto su punto alle motivazioni adottate dalla Commissione territoriale per respingere la domanda di protezione internazionale.
Il Tribunale ha ritenuto, diversamente da quanto espresso dalla Commissione, il racconto del richiedente articolato e preciso, constatando dalla documentazione prodotta dalla difesa che la storia del ricorrente è oggettivamente veritiera.
Per quanto attiene alla grave situazione dei diritti umani in Gambia descritta dal richiedente, il Giudice ha riconosciuto come attendibili le principali fonti internazionali e il rapporto di Amnesty International del 2015/2016. Anche il Parlamento Europeo, in data 11 maggio 2016, ha adottato una proposta di risoluzione comune sul Gambia, di cui la difesa ha riportato, al fine della ricostruzione oggettiva della situazione nel Paese, sia un estratto delle premesse che la relativa risoluzione. 1
Il Giudice ha perciò ritenuto che in caso di rientro in patria il richiedente sarebbe esposto ad un concreto rischio di pregiudizio per la sua incolumità, non condividendo l’assunto della Commissione che definiva non a rischio di persecuzione il rientro nel paese di origine. In virtù dei gravi pericoli per l’incolumità del cittadino (il Gambia è ben lontano dalla democrazia ed i diritti dei cittadini sono quotidianamente calpestati) e del rischio concreto di carcere a vita, il Giudice ha riconosciuto la protezione sussidiaria ex art. 14 lett. c) d.lgs n. 251 del 2007.
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Tribunale di Genova, ordinanza del 19 luglio 2016
