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Migranti come pacchi: da Ventimiglia a Cagliari

Le deportazioni nelle isole o al sud per alleggerire la pressione ai confini nel nord Italia

Cagliari – E’ atterrato intorno alle 16.30 del 14 agosto, all’aeroporto di Elmas, il secondo volo charter che ha trasportato in Sardegna alcune decine di migranti che sostavano fino a qualche giorno fa alla frontiera italo-francese a Ventimiglia. Come è accaduto il 13 agosto, il volo è decollato dall’aeroporto genovese con una quarantina di uomini, scortati da due poliziotti ciascuno.

Si tratta dell’esecuzione del piano di “alleggerimento” del confine predisposto dal Capo della Polizia, Gabrielli, che prevede, come già accaduto a fine giugno, la redistribuzione dei cittadini stranieri su tutto il territorio nazionale.

Il 14 agosto sono arrivate una quarantina di persone, tra loro anche tre ragazze. Il gruppo è stato diviso: 11 andranno nel nuorese, 34 nel cagliaritano.
Nel gruppo di quaranta giunti il 13 agosto, invece, c’erano solo uomini provenienti da Afghanistan, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea e Somalia. In 28 sono stati trasferiti in centri di accoglienza della provincia di Cagliari, i restanti 12 nell’oristanese.

A tentare di seguire queste operazioni che privano della libertà i migranti che vorrebbero raggiungere la Francia ci sono in primis i No Border, da entrambe le parti della frontiera e gli attivisti per i diritti umani sparsi in tutta Italia. In Sardegna sono già stati deportati a fine giugno 150 persone, con tre voli atterrati rispettivamente negli scali di Alghero, Olbia e Cagliari. Molti dei migranti, in gran parte sudanesi, sono stati identificati e poi si sono allontanati con un provvedimento di espulsione tra le mani. Secondo quanto riferito dagli attivisti di Ventimiglia, alcuni dopo quattro giorni son riusciti a tornare al confine e qualcuno ha raccontato di identificazioni forzate, che sarebbero accadute proprio nel capoluogo sardo.

Il volo del 14 agosto è stato effettuato con un charter della Pacific Costal Airlines, una compagnia canadese che ha utilizzato un aereo a noleggio della Trade Air, vettore della Croazia.

Giacomo Dessì