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Distruzione della bidonville di Calais: operazione riciclaggio

Passeurs d'hospitalités, 21 settembre 2016

Foto: Calais (Mara Scampoli)

Se non fosse stato per l’imminente campagna presidenziale e per la visibilità mediatica di cui la città gode ultimamente (basti pensare ai titoli de Le Figaro su 10 mila “migranti” a Calais, sul blocco dell’autostrada da parte di alcuni manifestanti per richiedere la distruzione della bidonville, sulla campagna dell’opposizione di destra contro la distribuzione degli esuli sul territorio francese, sulla visita di Nicolas Sarkozy a Calais) probabilmente il governo non si sarebbe impegnato con tanto zelo nello smantellamento del settore meridionale della bidonville di Calais. La prefettura avrà il terreno in usufrutto per sei anni, fatto che dimostra la volontà di prendere delle misure a lungo termine, al contrario operazioni inadeguate come quelle messe in atto contro i negozi gestiti da immigrati.

Ma la questione principale che la distruzione della bidonville solleva è la sistemazione delle persone che vi risiedevano e dei nuovi arrivati a Calais, nonché di tutte quelle persone che si disperderanno sul territorio francese. Il numero di individui coinvolti farà in modo che tale fenomeno non passi in sordina, e probabilmente segnerà il declino del governo in carica.

D’altra parte, la violenza legata alle espulsioni ha sempre avuto un impatto negativo sull’opinione pubblica, impatto da non sottovalutare in vista delle elezioni.

In risposta a queste critiche, il governo rappresenta il dislocamento forzato di migliaia di persone come un’operazione umanitaria. Per dare un minimo di credibilità e coerenza al suo discorso, e per smorzare le polemiche, l’esecutivo ha messo pressione alle associazioni senza scopo di lucro perché si risaltasse l’aspetto umanitario della deportazione. Secondo i critici, questa messa in scena rafforzerebbe le campagne xenofobe della destra.

Probabilmente, Hollande e i suoi ministri hanno sfruttato tutte le loro conoscenze, contatti e mezzi d’informazione che avevano a disposizione; con successo, se si dà credito alle dichiarazioni rilasciate al termine della riunione del comitato direttivo del Centro di Accoglienza e di Orientamento, il quale avrà il compito di accogliere gli espulsi dalla bidonville.