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Questione Baobab: riaprire il dialogo su accoglienza a Roma

Comunicato stampa della rete di supporto legale migranti in transito

Photo credit: Alessandro Annunziata

Roma, 8 novembre 2016. La rete legale di supporto ai migranti in transito, nata nei mesi scorsi per favorire l’orientamento legale ai migranti di passaggio da via Cupa, denuncia ancora una volta il pugno duro usato contro le persone accampate presso la stazione Tiburtina, sgombrati e identificati dalle forze dell’ordine senza l’offerta di alcuna soluzione alternativa parte delle istituzioni.

Il ritorno all’accoglienza dei rifugiati nel circuito dell’emergenza freddo.

La Rete esprime forti perplessità per le dichiarazioni dell’Assessore capitolino Laura Baldassarre, che attraverso i social network fa sapere che il Comune è al lavoro per l’apertura di un ulteriore HUB regionale e invita i migranti ad attendere una potenziale collocazione dopo l’apertura del circuito di accoglienza dell’emergenza freddo che avverrà il prossimo 1 dicembre. Sottolineiamo quanto questa ultima indicazione dell’assessore sia quantomeno inappropriata, in quanto il circuito emergenza freddo, programmato per offrire una tutela per i senza fissa dimora, non può essere la soluzione per i migranti in transito nella Capitale, bisognosi non solo di assistenza materiale ma soprattutto di orientamento e supporto legale e quindi di mediatori e operatori specializzati. Ricordiamo inoltre che per la realizzazione di un HUB regionale indicato come soluzione imminente, si deve verosimilmente attendere una deliberazione regionale ancora in via di elaborazione dagli uffici della Giunta.

Assenza di dialogo con le parti sociali

Le politiche dell’accoglienza devono trovare uno spazio di dialogo per essere elaborate al meglio e desta grande stupore che l’Assessore vanti nelle sue dichiarazioni percorsi di condivisione smentiti da tutto il mondo laico e cattolico, associativo e di volontariato, che a Roma da anni si occupa di costruire tutele e assistenza al mondo migrante.

Ribadiamo infatti che le politiche di gestione dei flussi migratori e dell’accoglienza devono essere frutto di una governance attenta e competente, che sappia legare diritti e inclusione con la capacità di governare possibili emergenze, senza bloccare la macchina amministrativa. Una priorità che manca completamente nell’agenda politica all’Assessore. Ci chiediamo: quali siano attualmente le parti con cui si confronta l’Assessore sul nuovo piano di accoglienza cittadino dopo la fine del dialogo con le associazioni, avvenuta il 12 settembre?

Utilizzare gli strumenti ordinari e dedicati all’accoglienza

Invitiamo per tanto l’Assessore e la giunta ad elaborare un piano partecipato per ripensare il sistema di accoglienza che a Roma evidenzia non poche criticità, sia dal punto di vista gestionale che dell’accesso alla procedura e ai diritti, pregiudicando la stessa capacità di inclusione. È impellente mettere fine al sistema “cabala” dell’accoglienza caratterizzato da un doppio binario che non garantisce parità di trattamento e inclusione, ma che anzi continua ad essere simbolo di emergenzialità e temporaneità, rafforzando le sinergie con il sistema SPRAR.

La rete legale continuerà a monitorare la situazione dei migranti presenti nell’area della stazione Tiburtina, favorendo informazione e accesso alla procedura d’asilo. Entro un mese fornirà un nuovo rapporto sulla condizione dei richiedenti asilo nel tentativo di contribuire alla soluzione del problema e garantire loro diritti e dignità.

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