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LasciateCIEntrare: visita alla Caserma Cavarzerani di Udine di Ospiti in Arrivo e Tenda per la Pace e i Diritti insieme all’On. Manconi

Spazi, condizioni di assistenza ed i servizi garantiti sono risultati con basso standard qualitativo e quantitativo. Non viene rilasciato il pocket money.

Si è svolta il 26 gennaio nel pomeriggio una visita della Campagna LasciateCIEntrare, con l’Avv. Alessandra Ballerini, Genni Fabrizio e Dalia Vesnic dell’associazione Tenda per la pace e i Diritti, Lisa Cadamuro per Ospiti in Arrivo, e l’On. Luigi Manconi, Presidente della Commissione Straordinaria Diritti Umani del Senato. Ad accompagnare la delegazione il direttore della tendopoli, Fabio di Lenardo, il prefetto Vittorio Zappalorto e la vice-prefetto Gloria Allegretto.

La tendopoli allestita all’interno della Caserma dal 2015 è gestita dalla Croce Rossa, grazie ad una dichiarazione di emergenza che ha reso possibile un affidamento diretto, e a tutt’oggi ci viene confermato che non si sono svolti bandi di gara pubblici. I fondi sono stati oggi assicurati da un finanziamento della Regione e dal Ministero dell’Interno. Il Prefetto dichiara che stanno predisponendo un avviso pubblico per aprire entro marzo 2017 un bando sulla futura gestione.

La cifra attualmente assegnata all’ente gestore è di 25 euro pro-die pro-capite, e ai richiedenti asilo non viene rilasciato il pocket money. Cosa che è stata segnalata come grave inosservanza anche ai fini dei termini di legge.

La delegazione ha potuto visitare gli spazi, le condizioni di assistenza ed i servizi garantiti che sono risultate con basso standard qualitativo e quantitativo.
A fronte di una capienza che pare finalmente essere stabilita a 300/350 ospiti, il giorno della visita i richiedenti sono 644, ma sono arrivati ad essere oltre​ ​1000 persone​.​

Ad oggi, nonostante le temperature sotto zero, molte persone sono ancora sistemate nelle tende senza alcuna forma di riscaldamento; con il finanziamento regionale di 570 mila euro destinato a CRI per la ristrutturazione della caserma è stata infatti sistemata una palazzina dove, in grandi camerate, si trovano circa 400 persone.

I servizi igienici sono poi risultati completamente insufficienti, creando una situazione che anche l’on. Manconi ha definito “al limite del sopportabile”: 30 bagni e 30 docce per tutti i presenti.
L’acqua delle docce è riscaldata attraverso boiler la cui portata garantisce acqua calda ad una minima parte delle persone ospitate. Difficile pensare che con questi numeri si possa avere acqua calda nemmeno “facendo a turno”.

La delegazione ha sottolineato molte delle disfunzioni osservate durante la visita, e la campagna LasciateCIEntrare ricorda come anche nelle precedenti visite della parlamentare Castelli (M5S) che visitò la Caserma nell’ottobre del 2015, e della visita dell’europarlamentare Elly Schlein del luglio 2016, furono fatte presenti delle carenze sistematiche nella struttura e nella gestione stessa dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Le informazioni richieste dalle parlamentari nel corso delle visite non sono mai state fornite, a partire dalla copia della Convenzione stipulata tra la Prefettura e l’ente gestore.

Dal 2015 ci sentiamo dire sempre le stesse cose rispetto alle grosse criticità che la caserma Cavarzerani presenta, criticità che per altro paiono condivise dal Prefetto stesso. Ciò che ci preoccupa è che le modifiche per un miglioramento della situazione vengono sempre presentate come prossime, ma ad oggi non si sono viste. Al di là di questo, nel nome dell’emergenza, da quasi due anni vengono negati i termini minimi per un’accoglienza dignitosa. Ciò che pare evidente è che questa struttura nasce come emergenziale con previsione di breve durata o quanto meno breve permanenza al suo interno, invece le persone si trovano al suo interno per un anno e oltre.

REPORT COMPLETO

Delegazione composta da: On. Luigi Manconi, la sua assistente Federica Graziani, l’avv. Alessandra Ballerini, Genni Fabrizio e Dalia Vesnic di Tenda per la pace, Lisa Cadamuro per Ospiti in Arrivo, Fabio Di Lenardo, direttore della tendopoli, Sergio Meinero, Presidente del Comitato locale di CRI, il prefetto Vittorio Zappalorto, la vice-prefetto Gloria Allegretto.

CONVENZIONE

I precedenti: ad oggi la convenzione stipulata tra la Prefettura di Udine e il comitato locale della Croce Rossa non è mai stata resa pubblica. Non è stata consegnata alla parlamentare Castelli in seguito alla visita alla Cavarzerani nell’ottobre 2015 – nonostante abbia più volte sollecitato la Prefettura di Udine in tal senso – e non è stata consegnata nemmeno all’europarlamentare Elly Schlein entrata nella caserma a luglio 2016.
Il Prefetto annuncia che a marzo verrà bandita la gara per la gestione della ex caserma, aperta da quasi due anni. A Elly Schlein era stato assicurato che il bando sarebbe uscito tra settembre e ottobre dello scorso anno (2016).
L’affidamento diretto a CRI è stato reso possibile alla luce della dichiarazione dello stato d’emergenza del luglio 2015, dichiarazione ancora mai ritirata. CRI ha ricevuto fondi dalla regione per sistemare parti della caserma (570 mila euro 2016 Fonte: Messaggero Veneto).
CRI dichiara di ricevere 25 euro pro capite/pro die.
Non è previsto il pocket money giornaliero. L’On. Manconi fa notare che ciò è fuori legge. Il Prefetto risponde che anche il pocket money rientrerà nel nuovo bando.

TIPOLOGIA DI STRUTTURA

La ex-caserma Cavarzerani è nata come struttura temporanea di passaggio. Al momento è dichiarata dal Prefetto come un CAS.
Non è mai stato stabilito un limite alla capienza. Al momento sono presenti 644 persone, ma i numeri sono saliti fino a 1050 nel 2016. Il Prefetto dichiara che la struttura dovrebbe accoglierne 300, massimo 350 per essere vivibile e decente: è infatti questa la cifra che probabilmente sarà bandita a marzo.

NUMERI

644 persone ospitate, circa 400 nelle palazzine ristrutturate (con camerate da 20-24 persone), mentre il resto degli ospiti è accolto nella tendopoli, allestita parte sotto l’ex ricovero degli automezzi e parte dentro un capannone (circa 10 persone a tenda). Le tende non sono riscaldate in alcun modo, anche se la temperatura esterna negli ultimi 20 giorni è scesa abbondantemente sotto lo zero. La zona tendopoli è servita da bagni e docce dentro moduli esterni. Dentro la palazzina visitata il riscaldamento è acceso, ma fa comunque freddo. Dove si tiene il corso di falegnameria c’è una stufetta elettrica. Il Direttore della tendopoli dice che molti preferiscono comunque vivere in tenda.
Non ci sono MSNA. Non ci sono donne e quando arrivano vengono trasferite in altre strutture non prima di due-tre settimane.

PROVENIENZE

Afghanistan: 24
Pakistan: 572
Iraq: 13
Bangladesh: 12
Iran: 2
Turchia: 1
Nepal: 8
Nigeria: 1

Provenienze ex caserma Friuli (seconda struttura di accoglienza, che non visitiamo):

Afghanistan: 19
Pakistan: 8
Iraq: 20
India: 1
Somalia: 4
Nigeria: 2

Gli arrivi sono di 2-4 persone al giorno. CRI dice di aver attivato un protocollo secondo cui – in caso di nuovi arrivi – la Polfer li chiama e loro vanno in stazione a prendere i nuovi arrivati con il furgoncino: all’Associazione Ospiti in Arrivo tale procedura non risulta, tanto che è ancora attiva la sua équipe di strada serale.

PERMANENZA

La permanenza media dei richiedenti asilo all’interno della struttura è di 6-8 mesi. La persona che è all’interno da più tempo è alla ex caserma Cavarzerani da 1 anno e 2 mesi.
Il Prefetto sostiene che la difficoltà dipende dal fatto che quasi tutti sono casi Dublino (60-70%).

SERVIZIO SANITARIO

Il servizio ambulatoriale interno viene garantito dall’azienda sanitaria dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. Sono presenti due medici del distretto e uno al bisogno.
C’è una stanza per i degenti in cui attualmente ci sono 7 persone.
Nella struttura c’è una psicologa.

INFORMATIVA LEGALE

Non esiste informativa legale e anche l’assistenza legale pare pressoché assente.
Il Direttore sostiene che nessuno va alla commissione direttamente dalla Cavarzerani e che, quindi, non c’è bisogno di preparazione. La persona di riferimento è Fabrizio Anzolini (CRI).

PERSONALE

Sono operativi (24/24h) 40 operatori, 14 persone per turno.

IGIENE

Viene fornito un kit iniziale composto da lamette, sapone, dentifricio, spazzolino, lenzuola e coperta. Il kit è fornito all’ingresso, dove non c’è un medico che esegua la prima visita.
I servizi igienici sono carenti e in condizioni critiche. L’On. Manconi dichiara che la situazione dei servizi è “al limite dell’umana sopportazione”. Ci sono 30 docce e 30 bagni per 600 persone. Due bagni erano chiusi e sono stati aperti per noi. Nelle docce c’è solo il tubo e manca il telefono della doccia: il direttore della tendopoli dice che gli ospiti preferiscono così.
In generale, e ancor più per i bagni, si nota come le pulizie siano state fatte di recente (alcuni ospiti della struttura ci dicono che sono state fatte il giorno prima, in occasione della visita).
L’acqua calda è pressoché inesistente. CRI dichiara che ci sono due boiler per riscaldarla.
Ci dicono che i vestiti vengono dati a richiesta, ma incontriamo richiedenti asilo in ciabatte, avvolti dentro coperte, vestiti poco, tremanti. Il vestiario distribuito è usato e non ci sono scarpe per tutti.
C’è una stanza con lavatrici e asciugatrici. Lenzuola e asciugamani vengono lavati da una lavanderia esterna che li ritira una volta alla settimana. Dentro le tende però non vediamo lenzuola ma solo coperte di riuso stese a terra.

CORSI

Il corso di italiano è stato attivato a gennaio e coinvolge 400 persone. Ci sono due insegnanti stipendiati CRI che tengono i corsi. Le lezioni di italiano si svolgono due volte alla settimana per tre ore in un aula che, però, può contenere al massimo 20 persone.
Ci sono dei corsi di avviamento al lavoro, organizzati da Confartigianato con finanziamento della Regione (100 mila euro), per falegnami, elettricisti idraulici e muratori. Al momento è attivo solo il corso di falegnameria.

CIBO

Nella stanza della mensa ci sono 300 posti a sedere. Le sedie sono di recupero, i tavoli sono tavoli da sagra. Vengono forniti colazione, pranzo e cena. I pasti (pranzo e cena) costano 5 euro ciascuno al giorno. Sono preparati da una ditta esterna, anche con la collaborazione dei richiedenti asilo.
I pasti arrivano caldi e il direttore assicura che nel giro di 20-30 minuti vengono tutti distribuiti.

RICHIEDENTI ASILO

Molti richiedenti cercano di parlare con noi, sebbene intimoriti. Durante la visita il mediatore zittisce più volte un gruppo di persone che cerca di parlare con noi.
Qualcuno denuncia che CRI minaccia di espellerli se parlano all’esterno o con esterni del campo.
I richiedenti con cui parliamo ci chiedono aiuto, denunciano di avere freddo, che non gli vengono dati vestiti, che non ricevono pocket money. Uno di loro dice che ci sono i topi e che tre ragazzi sono stati morsi mentre dormivano. Altri denunciano che a tutti viene data la stessa medicina, per qualsiasi disturbo lamentino.

Campagna LasciateCIEntrare

La campagna LasciateCIEntrare è nata nel 2011 per contrastare una circolare del Ministero dell’Interno che vietava l’accesso agli organi di stampa nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) e nei C.A.R.A. (Centri di accoglienza per richiedenti asilo): appellandosi al diritto/dovere di esercitare l’art. 21 della Costituzione, ovvero la libertà di stampa, LasciateCIEntrare ha ottenuto l’abrogazione della circolare e oggi si batte contro la detenzione amministrativa dei migranti continua »