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Save the Children chiede l’approvazione del Disegno di Legge in materia di accoglienza dei minori non accompagnati

Un minore migrante è prima di tutto un bambino #NonFarloSparire

Il minore ha “il diritto di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione”.

Questo principio è sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza all’articolo 24: dal 1989, anno della sua approvazione da parte della General Assembly, possiamo senza peccare di superbia asserire che ogni singolo bambino gode senza difficoltà alcuna di questi diritti?

Quasi trent’anni dopo, purtroppo, la strada da percorrere sembra essere molto più lunga e tortuosa di quella percorsa fino ad oggi, poiché gli stessi Stati che hanno ratificato la Convenzione, non hanno ancora trovato la via per armonizzare le rispettive normative deputate alla tutela dei minori. Nel contesto sociale odierno, nell’era della grande questione migratoria, sono proprio i minori (in modo particolare i minori non accompagnati), a subire la sorte peggiore; attori incolpevoli di un dramma che si consuma sotto gli occhi dei Governi, troppo spesso osservatori distratti.

Dal 2014 ad oggi, sono circa 45.500 i minori migranti che da soli hanno raggiunto le coste italiane, in cerca di protezione e accoglienza. Ma chi sono? Da cosa fuggono?

Le storie e le motivazioni sono le più disparate, il più delle volte drammatiche.
Cosa sta facendo per loro il nostro Paese?

Il 4 ottobre 2013 è stata presentata una proposta di legge alla Camera dei deputati, “Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e altre disposizioni concernenti misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”. Discussa in Assemblea il 24 Ottobre 2016 e finalmente approvata il 26 ottobre 2016, transita ora al Senato.

Questa proposta di legge segna un momento fondamentale nell’iter normativo riguardante i minori migranti non accompagnati, grazie anche e soprattutto alla collaborazione di Save the Children, che da anni gioca un ruolo fondamentale sul fronte dell’accoglienza.

Il Ddl si propone di appianare le diseguaglianze, cercando di definire un sistema stabile di accoglienza garantendo più stabilità e qualità; cercando di uniformare le procedure volte ad accertare l’età senza sottoporre i minori a procedure mediche non necessarie; tentando di creare un ponte tra le risorse pubbliche e le esigenze dei minori.

Con i suoi 27 articoli questa proposta rappresenta una grande sfida di civiltà, umanità, intelligenza, rispetto. Rispetto di quei diritti troppo spesso soggetti ai giochi di potere o, forse, al disinteresse delle classi politiche.

L’articolo 3 delinea il profilo del divieto di respingimento: il futuro comma 1-bis dell’art. 19 del testo unico recita chiaramente che in nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati, salvo non sia disposto nel loro superiore interesse il loro riaffidamento ai familiari.

Il solo fatto di avvertire la necessità di mettere per iscritto questo articolo, lascia intravedere la serietà del problema, affrontato finora come una seccatura dalla quale liberarsi o comunque solo da un punto di vista emergenziale. Non si considera, probabilmente, che questo vuoto normativo si colloca in un momento storico che ha fatto del fenomeno migratorio una quotidianità e non un evento occasionale; sembra impensabile, alla luce di queste considerazioni e dei fatti di cronaca, perseverare in questo letargo e urge prendere coscienza del fatto che tra le svariate migliaia di anime protagoniste delle più impensate peripezie, una buona parte è composta da bambini.

Afferma Raffaella Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, “Prima ancora di essere migranti o rifugiati, i bambini sono soprattutto bambini. Con l’approvazione del disegno di legge, il nostro Parlamento ha ora finalmente la possibilità di garantire loro tutta la protezione di cui hanno bisogno, grazie anche al sostegno fondamentale della prima firmataria e relatrice del disegno di legge, Sandra Zampa, e di tutti i parlamentari delle principali forze politiche di maggioranza e opposizione, oltre a quello di tante organizzazioni e associazioni che in questi anni hanno supportato la nostra battaglia per le politiche sull’accoglienza”.

La scommessa: creare una rete sicura per i minori migranti non accompagnati; dar loro la possibilità di ripartire da zero nel rispetto dei loro diritti.

La posta in gioco: il futuro di quegli stessi minori e la vittoria della società civile.