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Gambia, protezione umanitaria. Le elezioni non hanno ancora modificato la situazione di criticità dovuta al disordine complessivo del Paese

Corte d'Appello di Trieste, sentenza n. 644 del 3 agosto 2017

II Collegio riconosce la protezione umanitaria al richiedente asilo proveniente dal Gambia, accusato di aver abusato dei mezzi di correzione nell’esercizio del proprio lavoro di insegnante di scuola coranica.

Il Collegio ha evidenziato come le recenti elezioni non abbiano modificato la situazione di criticità dovuta al disordine complessivo del Paese, alla transizione in atto ed alle “primitive” strutture giudiziarie e carcerarie sotto il profilo della tutela dei diritti individuali.

La Corte giustifica la propria scelta anche in quanto dai rapporti COI acquisiti si evincono le varie e gravi criticità che interessano il tessuto sociale del Gambia per cui: “anche se deve essere negata la sussistenza di un diffuso stato di violenza verso la popolazione su tutto il territorio del Gambia, però non se ne può neppure automaticamente inferire il perfetto stato di insicurezza per tutti i civili ed in particolare per i soggetti più deboli, fra i quali merita di essere inserito l’appellante. Le ragioni di particolare fragilità dell’appellante vanno individuate, sotto il profilo oggettivo nella incerta e difficile fase di transizione sociale da un modello governativo di stampo totalitario con uno dichiaratamente democratico. L’ex Presidente – sconfitto alle elezioni del 2016 – ha lasciato il Paese, ma la situazione sociale è ancora in fermento, tanto da rappresentare una oggettiva, anche se transitoria, giustificazione di un rientro posticipato“.

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Corte d’Appello di Trieste, sentenza n. 644 del 3 agosto 2017