Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Ogni uomo è un criminale senza saperlo*

Il nostro reato sarà mettere radici in altri**

Photo credit: Vanna D'Ambrosio (Roma, 8 ottobre 2017 - Assemblea dei rifugiati sgomberati da P.zza Indipendenza)

Siamo i ragazzi che si svegliano all’alba per prendere l’autobus che ci porterà a scuola, dall’altra parte della città prima dell’inizio delle lezione; siamo giovani, quasi giovani, vestiti colorati o monocromatici, siamo gli over trenta e gli ultrasessantenni, di salario e pensione minima, compriamo il pane nei market bengalesi, compriamo vestiti dai negozi dei cinesi; noi siamo famiglie, studenti lavoratori ed immigrati lavoratori, faccia a faccia, siamo mamme a cui piace accogliere in un casa dolce casa i nostri bambini; siamo uomini che lavoriamo duramente durante la giornata e per questo non ci stanchiamo di sognare un futuro migliore durante la notte; siamo amici che allunghiamo la mano al vicino e allo straniero in difficoltà perché la solidarietà non è un reato ma un agire contro le ingiustizie. Noi non siam tutti uguali, siamo alti e bassi, magri ed in carne, rosa e neri, giovani e vecchi, cittadini e stranieri, maschi, femmine e trasgender. Non siamo tutti uguali perché non siamo prodotti di mercato e riproduciamo il dissenso che non è reato ma libertà.

Photo credit: Vanna D'Ambrosio (Roma, 15 febbraio 2012, Movimento degli Indignados)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 15 febbraio 2012, Movimento degli Indignados)

Alcuni ci chiamano rivoltosi e criminali quando non tolleriamo più i “partiti dell’ordine, uomini dell’ordine, l’ordine pubblico, come se la parola ordine avesse un potere taumaturgico; la conservazione degli istituti politici è affidata in gran parte a questo potere1.

Photo credit: Vanna D'Ambrosio (Roma, marzo 2016, Manifestazione Roma Non Si Vende)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, marzo 2016, Manifestazione Roma Non Si Vende)

Ci troviamo al posto giusto al momento giusto e classi, professioni, senza lavori, abitazioni, redditi, documenti e confini né ci determinano né ci qualificano. Siamo i criminali legati da un principio morale che trascende qualunque massima giuridica. Siamo un corteo libero di muoversi, di accogliere, di sostenersi vicendevolmente di fronte alle vulnerabilità di un cittadino comune di fronte allo Stato. Noi siamo quegli uomini che ancora si sentono sicuri se sono uniti in questa epoca di dispersione e non, viceversa, dispersi in un’epoca di unioni.

Photo credit: Vanna D'Ambrosio (Roma, Piazza dei Mirti, maggio 2017 - Corteo per Francesca, Elisabeth, Angelica)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, Piazza dei Mirti, maggio 2017 – Corteo per Francesca, Elisabeth, Angelica)

Siamo un flusso di idee, un movimento di attori, discorsi e desideri liberi dai feroci fascismi che, “attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto la televisione), non solo l’ha scalfita, (l’anima del popolo italiano) ma l’ha lacerata, violata buttata per sempre […]2

Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 28 febbraio 2015 - Manifestazione Mai Con Salvini)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 28 febbraio 2015 – Manifestazione Mai Con Salvini)

Siamo criminali, senza saperlo, ed accumuliamo ricchezza di esperienze, di linguaggi, di culture, contro emarginazione e povertà che le società capitaliste prima creano e poi disprezzano.

Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 15 febbraio 2012 - Movimenti degli Indignados)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 15 febbraio 2012 – Movimenti degli Indignados)

Non ci appartengono la paura degli altri, gli odi e i razzismi. Vogliamo che un “diritto di visita” spetti a tutti gli uomini, quello cioè di offrirsi alla socievolezza in virtù del diritto al possesso comune della superficie della terra 3 senza uomini dalla parte del torto.

Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 14 gennaio 2012 - Manifestazione 'No one is illegal' a sostegno dei lavoratori di Rosarno)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 14 gennaio 2012 – Manifestazione ‘No one is illegal’ a sostegno dei lavoratori di Rosarno)

Sfiliamo per un processo democratico che non provveda alla sicurezza, ai bisogni, agli affari, ai piaceri, alle eredità ed ai capitali di alcune famiglie soltanto. Chiediamo il pieno adempimento del diritto al lavoro che non si realizza solo in un articolo costituzionale, che sia il fondante, ma nella garanzia per tutti di avere accesso al mondo del lavoro – dignitoso- ; che si risolva nella reale sicurezza dei luoghi di lavoro e non in scuole i cui tetti crollano; che sia selettivo nella valutazione meritocratica ma paritario nella valutazione di sesso ed etnia senza alcuna discriminazione; che concepisca gli immigrati come lavoratori e non come lavoratori socialmente utili; che rispetti i contratti, le mansioni ed i ruoli del personale addetto; che non falsifichi più l’uomo in sottocategorie, che non lo assuma in mafie nere o lavori forzati; che non molesti e minacci i lavoratori e che che si tuteli più dagli evasori fiscali e meno dai parcheggiatori e dagli abusivi.

Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Salerno, 8 maggio 2017 - Corteo degli ambulanti del Senegal e del Bangladesh)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Salerno, 8 maggio 2017 – Corteo degli ambulanti del Senegal e del Bangladesh)

Una democrazia reale che non solo conclami il diritto alla cultura ma lo garantisca attraverso l’accesso per tutti e tutte all’istruzione, con l’apertura anziché la chiusura delle strutture pubbliche e che, soprattutto, si manifesti nell’universalismo dell’umanità, che si pratica nel con-vivere, nella comunione, nella comunità, nell’assunzione delle proprie responsabilità anche se di fronte ha un genocidio e il Mediterraneo.
Questo corteo criminoso invoca il diritto alla partecipazione che non si esplica solo attraverso il voto finale bensì nella libertà di parola, di pensiero, di stampa, di critica, di non essere processati per antichi vilipendi e di dissentire pubblicamente senza repressioni. Nel paese che vogliamo, la nostra vita non deve essere solo un dato per le statistiche annuali ma decoro, integrazione, innovazione, nuove cittadinanze, piazze e strade libere da circolare, dove incontri e scontri, rendono la migrazione non un reato “ma una vitale necessità di sentirsi altrove4.

Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 2016, centro di accoglienza)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 2016, centro di accoglienza)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 8 ottobre 2017 - Assemblea cittadina)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, 8 ottobre 2017 – Assemblea cittadina)

Questo corteo pensa che invocare l’europeismo e contemporaneamente chiudere al nazionalismo fratricida è da veri criminali. “La pace non potrà mai essere raggiunta attraverso conferenze ed essere decisa da persone che non solo blaterano, ma vanno pure in guerra […] Tutte le conferenze possono essere riassunte con una sola massima: tutti gli uomini sono figli di Dio e fratelli e per questo devono amarsi e non uccidersi l’un l’altro. Scusate la mia ruvidezza, ma queste conferenze provocano in me un forte sentimento di disgusto per l’ipocrisia cosi manifesta in esse5

Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, Tiburtino III, settembre 2017 - Corteo Sanatorie e manutenzione case Popolari)
Photo credit: Vanna D’Ambrosio (Roma, Tiburtino III, settembre 2017 – Corteo Sanatorie e manutenzione case Popolari)

* A. Camus, L’uomo in rivolta.
** L. Tolstoj Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radici in altri

  1. A. Gramsci, Scritti Politici
  2. P.P. Pasolini
  3. Immanuel Kant Per la pace perpetua
  4. Marguerite Yourcenar
  5. L. Tolstoj, Lettera a Bertha Von Suttner.

Vanna D'Ambrosio

Conseguita la laurea in Filosofia presso l’Università di Napoli Federico II, ho continuato gli studi in interculturalità e giornalismo. Ho lavorato come operatrice sociale nei centri di accoglienza per immigrati, come descritto nella rubrica “Il punto di vista dell’operatore”. Da attivista e freelance, ho fotografato le resistenze nei ghetti italiani ed europei. Le mie ricerche si concentrano tuttora sulle teorie del confine.