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Pakistan. La situazione di instabilità nel Paese giustifica la protezione umanitaria

Tribunale di Venezia, ordinanza dell'1 settembre 2017

Photo credit di Angelo Aprile

L’ordinanza in oggetto getta luce sulla situazione attuale del Pakistan, da considerarsi Paese instabile e al centro di gravi violenze.
Nel caso di specie, il Tribunale di Venezia ha statuito in merito alla domanda di protezione internazionale proposta da un cittadino Pakistano, di religione sciita, costretto ad abbandonare il Paese, in quanto minacciato e aggredito da persone aderenti al sunnismo.
Dalle fonti ufficiali è emerso che la confluenza di fattori religiosi e politici ha prodotto nel Paese una grave situazione di instabilità e violenza tale da giustificare il riconoscimento della protezione umanitaria, stante l’accertata condizione di vulnerabilità del richiedente.
In particolare: “la violenza in Pakistan è dovuta alla politica, ai conflitti etnici, alla violenza settaria ed alle tensioni con l’India e l’Afghanistan. La violenza a sfondo politico in Pakistan è causata principalmente dalla instabilità nel nord-ovest del paese risultante dal rovesciamento del regime talebano, nel 2001, in Afghanistan. (…) Questo ha portato alla cosiddetta ‘talebanizzazione’ della regione. Le loro politiche hanno incluso una rigorosa applicazione dei principi islamici conservatori e ha portato alla violenza contro civili ed eventualmente autorità pakistane. (…) Il respingimento del ricorrente verso il Paese di origini lo esporrebbe al rischio di vedersi coinvolto in attentati e scontri, pertanto si ritengono sussistenti i presupposti per il rilascio di un permesso per motivi umanitari”.

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Tribunale di Venezia, ordinanza dell’1 settembre 2017