Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Nigeria – La repressione pubblica e brutale delle persone LGBT giustifica il riconoscimento dello status di rifugiato

Tribunale di Roma, ordinanza del 29 settembre 2017

Un’ordinanza del Tribunale di Roma che riconosce lo status di rifugiato ad un richiedente asilo omosessuale. Il Giudice ha considerato il racconto del ricorrente credibile, circostanziato e privo di contraddizioni, pienamente confermato nel corso dell’interrogatorio anche per quanto concerne il suo vissuto omosessuale e la consapevolezza della sua condizione“.
In questo caso è stato prodotto un elemento probatorio – un articolo di giornale originale – nel quale si evince la circostanza che il suo orientamento sessuale sia divenuto di pubblico dominio nel paese ove viveva, rende concreto il rischio che egli, per tale motivo, posso essere sottoposto a persecuzioni“.

La Nigeria come si ricava da molteplici fonti (v. fra le tante rapporti Amnesty www.refworld.org), ha una legislazione repressiva (art. 214 capitolo 21) che punisce l’omosessualità con la reclusione di anni 14, negli stati federali del Paese nei quali è applicata la Sharia la pena per gli omosessuali è di 100 frustate per gli uomini non sposati e di un anno di prigione, e la morte per lapidazione per gli uomini spostati, anche se vi sono casi di condanna a morte anche per gli uomini non spostati. […]
Senza contare che chi viene sottoposto a procedimento penale in Nigeria o arrestato non ha alcuna garanzia di subire un processo giusto o trattamenti umani.

– Scarica l’ordinanza
Tribunale di Roma, ordinanza del 29 settembre 2017