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Cina – Status di rifugiata alla richiedente perseguitata nel suo paese per motivi religiosi

Tribunale di Trieste, ordinanza del 2 gennaio 2018

Il tribunale di Trieste con il presente decreto ha riconosciuto lo status di rifugiato ad una cittadina cinese perseguitata nel suo paese per motivi religiosi.
Aderente alla religione cristiana di culto protestante pentecostale denominata Zhaohiu (Assemblea di Dio), una chiesa clandestina (underground church o house church) praticata informalmente nelle abitazioni dei fedeli e priva di gerarchia (manca la figura del sacerdote ma sono riconosciuti degli officianti del rito della messa), la richiedente è stata costretta ad abbandonare il paese di provenienza per le persecuzioni subite e che avrebbero potuto comportare anche la sua detenzione amministrativa nei Lagoai (centri di rieducazione e lavoro forzato).

La Commissione Territoriale aveva messo in dubbio la credibilità della richiedente per la facilità con la quale era riuscita ad ottenere il passaporto grazie al quale poi è espatriata senza incorrere nei controlli dell’Autorità di frontiera. Il Tribunale di Trieste, investito della controversia (ricorso post DL Orlando – Minniti), previa audizione della ricorrente nel corso della quale ha verificato la sua partecipazione competente e adesione al credo religioso, ha riconosciuto l’invocata protezione affermando, da un lato, la credibilità della ricorrente e la fondatezza del timore (supportata anche dalle relazioni psicologiche sul vissuto delle persecuzioni subite) e, dall’altro, riconoscendo la natura di fede religiosa alla chiesa clandestina e domestica di appartenenza.

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Tribunale di Trieste, ordinanza del 2 gennaio 2018