Sono 38.000 richiedenti asilo africani che vivono in Israele, provenienti per lo più da Eritrea (72%) e Sudan (20%). La stragrande maggioranza è arrivata tra il 2006 e il 2012.
Una legge approvata dalla Knesset nel dicembre del 2017 stabilisce che il ministero dell’Interno deporterà i richiedenti asilo in Ruanda e Uganda a partire da marzo.
La comunità di migranti dovrà scegliere tra la partenza “volontaria” o il carcere a tempo indeterminato.
Le deportazioni non sono ancora iniziate, non saranno applicabili alle famiglie e a chi è in attesa di risposta alla richiesta di asilo. Chi accetta e lascerà volontariamente il Paese riceverà un contributo di 3.500 dollari.
Per protestare contro questo piano del governo israeliano sabato 24 febbraio più di 20.000 persone, cittadini israeliani e rifugiati, sono scesi in piazza a Tel Aviv nei pressi della nuova stazione centrale degli autobus. “Tel Aviv South contro la deportazione“, “Gli esseri umani non deportano altri esseri umani“, “Il denaro per i quartieri – non per un altro Holot [Centro di detenzione]” – recitavano gli striscioni del grande corteo.
Sul palco finale si sono alternati gli interventi:”Siamo tutti vittime di questa storia, sia i richiedenti asilo che i cittadini israeliani… viviamo tutti qui insieme ma cercano sempre di farci odiare l’un l’altro“, dice Togod Omer, un richiedente asilo di origini sudanese.
Per appoggiare la campagna contro le deportazioni visita questa pagina
Links utili:
– Evento FB della manifestazione
– @No2Deportation
– Hotline for Refugees and Migrants – Israel
– Eritrean Women’s Community Center – FB
– Eri Asylum Seekers Community In Israel
– Aid Organization for Refugees – ASSAF – FB
– Refugees in Israel
Rassegna stampa:
– Over 20,000 protest in Tel Aviv against plan to deport asylum seekers
– Mass anti-deportation rally rocks South Tel Aviv as expulsion deadline looms
– 20,000 asylum seekers, supporters, protest in Tel Aviv
– Ahead of mass deportations, Knesset extends restrictions on migrants