Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

4a Carovana per i Diritti dei Migranti per la Dignità e la Giustizia del collettivo CarovaneMigranti

Tunisia-Italia-Francia (25 aprile - 13 maggio 2018)

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Siamo parte di un unico mondo. Ogni giorno incrociamo donne e uomini che scappano dalla miseria per cercare una vita degna nel nostro paese e ancor più nel resto d’ Europa. Fuggono da guerre, fame e siccità. Rubano loro l’acqua e la terra imponendo modelli di crescita insostenibili ai quali possono adeguarsi solo le organizzazioni criminali che, grazie al controllo completo del territorio e dell’economia, tendono ad insidiare la presenza degli stati nazionali.
 
Queste parole aprirono la prima Carovana nel novembre del 2014. Attraversammo l’Italia seguendo la rotta dei migranti, da Lampedusa alle Alpi. Con noi Padre Alejandro Solalinde, testimoni centroamericani del Movimiento Migrante Mesoamericano, le Madri della Caravana de Madres Centroamericanas buscando a sus migrantes desaparecidos e le Madri tunisine di quelle cinquecentoquattro famiglie che cercano i loro parenti sostenendo, nell’indifferenza assoluta dei Governi, che siano arrivati sulle nostre coste. 

Un filo di resistenza e speranza accompagna, unisce e consolida questo viaggio. 
In questi anni hanno camminato con noi una dozzina di testimoni la cui vita racconta la “migliore umanità“ e oltre una cinquantina di volontari. Con loro abbiamo attraversato luoghi e incontrato decine di comunità in resistenza, laboratori di base, buone alternative alle politiche dell’Europa fortezza. 

Quest’ anno la quarta Carovana, unirà le due sponde del Mediterraneo
Dalla Sicilia, dove l’Europa ha sequestrato le navi umanitarie, alla Tunisia. E ancora una volta nuovi testimoni dall’altra parte dell’Oceano porteranno e condivideranno le loro esperienze decennali di organizzazione e resistenza con le Madri del Mediterraneo. Ospiti degli amici tunisini, che ci hanno a lungo accompagnati, per conoscere direttamente i posti da cui partono vecchie e nuove rotte migratorie. I famigliari, tunisini e messicani, delle persone scomparse nel viaggio migratorio avranno modo di conoscersi direttamente e proseguire insieme nell’instancabile ricerca dei propri figli, della verità e della giustizia che istituzioni e governi non garantiscono loro. 

Il viaggio in Tunisia sarà anche l’occasione per sostenere  il  lavoro infaticabile dell’associazione La Terre pour Tous. Da anni, insieme ai famigliari, chiede con insistenza al nostro Governo che si faccia luce sui giovani sbarcati sulle nostre coste, durante e dopo la Rivoluzione dei Gelsomini, e poi spariti. Non conosciamo la verità,  ma se la conoscono i governi, quello italiano in primo luogo, hanno il dovere di rispondere ai famigliari che continuano a non conoscere la sorte dei loro parenti. Non sono mai arrivati? Dove sono? 
Anni di insistenza, e di incontri infruttuosi con le istituzioni italiane, dimostrano che non si vuol cercare la verità o che peggio ancora si considerino quelle famiglie non degne e meritevoli di risposta come pretenderemo per qualsiasi altra famiglia europea. 
Intanto in Tunisia la situazione sociale  non è certo migliorata e La Terre pour Tous si impegna quotidianamente nel tentativo di costruire per i giovani del posto opportunità di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro al  fine di offrire loro alternative all’emigrazione e di informarli su rischi e conseguenze del viaggio migratorio.

La seconda parte della Carovana invece vedrà noi e i testimoni incontrare chi cerca di attraversare il confine italiano dal versante italo francese. A Ventimiglia, lungo la Valle Roya, Bardonecchia e Briancon ci aspettano le associazioni e i cittadini solidali che  cercano di alleviare giorno dopo giorno le  difficoltà e l’ infinita attesa di chi è intrappolato alla frontiera. 

Da Torino, prima di raggiungere il confine francese passeremo da Alba, Roddi e La Morra. Tra le colline del Barolo la Carovana ha incontrato storie di immigrazione, condizioni di accoglienza che non fanno onore al nostro Paese e al richiamo continuo agli sprechi di denaro pubblico. Al fianco delle buone pratiche di accoglienza e integrazione crescono nell’ombra gruppi di faccendieri che hanno trovato fonte di facile guadagno nella mala-accoglienza dei richiedenti asilo.

La fortezza Europa cementa il peggio dei  suoi egoismi , nuovi fascismi si rinsaldano contemporaneamente alla realizzazione di nuovi pogrom anti migranti alle frontiere. Sono immagini che non avremo più voluto vedere e che subiamo ogni giorno in silenzio. Persino una parola, timidamente mutuata dalla storia recente delle dittature latino americane al quadrante mediterraneo, diventa verosimile: desaparecidosNuovi desaparecidos. Aumentano i morti sulle nuove rotte, aumentano gli scomparsi , anche e soprattutto  in quegli Stati ai quali l’Europa da credito e denari ed entro i quali vorrebbe fermare i popoli che fuggono da guerre e miseria. 

E’ il Messico; è il sistema messicano e nord-americano di contrasto criminale ai Popoli migranti che si riproduce alle nostre latitudini . E’ un’evidenza che si vuole nascondere ma che era scritta dal primo momento della sua efferata applicazione attraverso i muri e lo spostamento delle frontiere a sud. Ora vediamo i primi risultati di un massacro inarrestabile. L’Europa dei Lumi non ha saputo trasformare il fenomeno epocale delle migrazioni in occasione di crescita civile, politica ed economica mentre troppi cittadini hanno girato la testa dall’altro lato per non vedere. 

E noi, deboli ribelli, da una parte all’altro del Mediterraneo, così come oltre Oceano, ci battiamo contro le politiche neoliberali e razziste dei governi, contro il nuovo Medioevo futuro. Soprattutto grazie al sostegno di tanti come voi.

Perché abbiamo bisogno del vostro aiuto
Le Carovane si sono sempre autofinanziate e anche quest’anno partiamo senza sapere, fino all’ultimo, se ce la faremo. Siamo tutti volontari, l’organizzazione non costa nulla ma solo tanto impegno. Ciascuno dei partecipanti italiani corrisponderà la sua quota di viaggio, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto per coprire i costi che sosterremo per i testimoni. Nello specifico dovremo acquistare numerosi biglietti aerei (due andata e ritorno dal Messico, poi verso Catania e ancora a Tunisi. Da Tunisi poi ripartiranno alla volta di Torino  con i messicani e i due ospiti tunisini che dovranno poi rientrare nel loro paese. Ai testimoni garantiremo il vitto e l‘alloggio, e le spese di trasporto su un furgone  a noleggio. Cinquemila euro. 

Cammineranno con noi:

Marta Fernanda Sánchez Soler (Messico)
Sociologa e attivista messicana, presidente del Movimiento Migrante Mesoamericano (MMM), fondatrice della Caravana de Madres centroamericanas de migrantes desaparecidos, che nel 2017 per il tredicesimo anno consecutivo ha percorso la rotta dei migranti centro americani verso gli Usa alla ricerca dei parenti scomparsi. Una storia incredibile, di lotta, di dignità e di famiglie ricomposte. Nel 2016 è stata inclusa dalla BBC tra le cento donne dell’anno.
movimientomigrantemesoamericano.org
nobelwomensinitiative.org/meet-martha-sanchez-soler-mexico

Guadalupe Pérez Rodríguez (Messico)
Membro del collettivo H.I.J.O.S.( Hijos por la Identidad y la Justicia Contra el Olvido y el Silencio en México”) e di “Huellas de la Memoria”. Il padre di Guadalupe, Tomás, a seguito delle sue lotte in difesa della terra venne stato sequestrato dalla polizia messicana il primo gennaio del 1990. Da allora Lupito, che aveva sei anni ha deciso di dedicare la sua vita a raccontare la propria esperienza e collaborare con altri parenti per mantenere viva l’identità dei desaparecidos. Il Colectivo Huellas de la memoria nasce a partire dall’iniziativa dell’ artista messicano Alfredo Lopez Casanova che insieme ad alcuni parenti di persone disperse si mise a raccogliere le loro scarpe. Le scarpe e le incisioni, le invocazioni incise nelle suole, sono simbolo di lotta instancabile, di cammino percorso nella ricerca dei propri cari.
www.huellasdelamemoria.org
www.hijosmexico.org

Imed Soltani (Tunisia)
Portavoce di La Terre pour Tous, una delle associazioni dei famigliari di scomparsi nel viaggio verso l’Italia. Dopo la scomparsa di due suoi nipoti, Imed è diventata una figura costante nelle lotte tunisine dei famigliari degli scomparsi Per capire quanto succede nell’odierna tunisina e forse utile approfittare di questo lavoro a più mani, al quale la collaborazione di Imed è stata fondamentale, che racconta con interviste ai protagonisti gli ultimi avvenimenti che hanno interessato anche le coste siciliane http://bit.ly/2Gx0Tuu
Imed viaggerà con una Madre tunisina per la quale attendiamo ancora, con grande apprensione, il visto per l’Italia
https://www.facebook.com/laterrepourtous

Il Collettivo di CarovaneMigranti
Perché esistiamo?
Carovane Migranti ha come principale obbiettivo la creazione di ponti in un’epoca di politiche che mirano, attraverso l’innalzamento di muri, a difendere i confini e non le vite umane. 
Un tratto distintivo della nostra esperienza è il legame con il Movimiento Migrante Mesoamericano che organizza la Caravana de Madres centroamericanas de migrantes desaparecidos. 
Fin dal nome – al plurale – Carovane Migranti vuol essere un ponte con quella esperienza decennale, cercando di favorire pratiche di interlocuzione e scambio tra realtà di lotta e resistenza delle due sponde del Mediterraneo e dell’America Centrale.

Cosa facciamo?
Carovane Migranti organizza durante tutto l’anno eventi di politica alternativa/dal basso e attività di formazione  per sostenere e dar voce ai diritti, spesso violati, dei migranti e delle loro famiglie. Nell’ultimo anno ci siamo occupati di denunciare diversi casi di malaccoglienza sul territorio regionale.
Inoltre, tramite cene e incontri, ci autofinanziamo per organizzare una volta l’anno un viaggio con la presenza di testimoni provenienti da Messico e America centrale e dall’area mediterranea. Dal 2014 ad oggi abbiamo attraversato tre volte l’Italia per creare un dialogo sulle analogie che ci sono nelle buone pratiche e nelle problematiche connesse ai flussi migratori. Durante ogni carovana abbiamo incontrato realtà amiche con le quali  si è consolidato sempre più un rapporto di collaborazione e solidarietà.

In cosa crediamo?
Riteniamo rischioso ridurre il fenomeno migratorio globale a semplici cifre e dati , tralasciando le molteplici cause che stanno alla base della decisione di ogni individuo di lasciare il proprio Paese. Non prendere atto di questa complessità porta alla nascita di quel tipo di categorizzazioni (migrante economico, rifugiato) alla base dell’inaccettabile comportamento di indifferenza e chiusura delle istituzioni italiane ed europee.
Alla riduzione dei fenomeni sociali e delle migrazioni a freddi numeri, pensiamo si debba rispondere mettendo al centro dei ragionamenti le storie di donne e uomini nella loro unicità e pluralità: i testimoni sono il nucleo del racconto ed è la loro voce quella che vogliamo condividere con le realtà sociali con cui entriamo in relazione
Sono sempre più evidenti i nessi tra le politiche migratorie nordamericane e messicane con quelle europee. Il cammino dei migranti centroamericani spesso coincide con le rotte del narcotraffico , in maniera analoga le mafie nella nostra penisola e quelle che in pochi mesi hanno preso il sopravvento nel corridoio balcanico allargano inesorabilmente il controllo sul destino dei migranti che giungono sulle coste europee. È doveroso interrogarsi sul peso che l’economia illegale ha sul bilancio del nostro paese.

FB: CarovaneMigranti
Twitter: @Cmigranti
Youtube: carovanemigranti
www.carovanemigranti.org

CarovaneMigranti

Carovane Migranti ha come principale obbiettivo la creazione di ponti in un’epoca di politiche che mirano, attraverso l’innalzamento di muri, a difendere i confini e non le vite umane.
Un tratto distintivo della nostra esperienza è il legame con il Movimiento Migrante Mesoamericano che organizza la Caravana de Madres centroamericanas de migrantes desaparecidos.
Vuol essere un ponte con quella esperienza decennale, cercando di favorire pratiche di interlocuzione e scambio tra realtà di lotta e resistenza delle due sponde del Mediterraneo e dell’America Centrale.