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Bangladesh: giovane età, percorso di integrazione e lavoro sono validi motivi per la protezione umanitaria

Tribunale di Genova, ordinanza del 10 gennaio 2018

Questa in sintesi la decisione espressa dal Tribunale di Genova:
Il percorso di integrazione integrazione sociale – avendo una regolare posizione lavorativa con contratto di lavoro a tempo indeterminato in qualità di operaio dal 20.09.2016 presso l’ azienda (si veda la documentazione allegata al ricorso e quella prodotta in udienza) – associato alla giurisprudenza della Corte di Cassazione, in base alla quale “i presupposti della concessione della più tenue protezione umanitaria possono fondarsi anche su condizioni temporali limitate o circoscritte, anche riferibili alla speranza di una rapida evoluzione in melius della posizione personale del richiedente, suscettibile di un mutamento che faccia venir meno le ragioni della tutela (Cass. ord. 23 maggio 2013, n. 12751; Cass., ord. 21 novembre 2011, n. 24544) […] rappresenta un valido motivo per riconoscere il diritto alla permanenza e ciò anche per la “prospettiva, concreta e documentata, che il ricorrente possa a breve richiedere un permesso per motivi di lavoro giustifica pertanto il riconoscimento della protezione umanitaria“.

In altre parole la giovane età, le difficili condizioni del Paese, il percorso di integrazione e la possibilità di lavoro sono tutti validi motivi per la protezione umanitaria del richiedente protezione internazionale.

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Tribunale di Genova, ordinanza del 10 gennaio 2018