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#Apriamoiporti – Il governo chiude i porti italiani ai naufraghi

Foto tratta da Sos Mediterranee

Rassegna stampa tratta da Repubblica.it

Migranti, Salvini a Malta: “Accolga la nave Aquarius, porti italiani chiusi”. La replica: “Non è nostra competenza”

Messaggio alle autorità maltesi: “Il porto più sicuro è il vostro”. La risposta è negativa: “Il soccorso è stato coordinato da Roma”. Il premier Conte: “Inviamo motovedette con medici”. Alle 22.50 arrivano nuove istruzioni: fermarsi in mezzo al mare a 35 miglia dalla Sicilia

di Carmelo Lopapa

ROMA. Porti italiani chiusi. È la svolta senza precedenti imposta in queste ore da Matteo Salvini. Porti chiusi per la nave Aquarius, che batte bandiera di Gibilterra, in navigazione con 629 naufraghi provenienti dal Nordafrica, tra cui 123 minori non accompagnati. Lo stesso Salvini ha avvertito le autorità maltesi con una lettera: è loro il porto più sicuro e Roma non offrirà approdi alternativi.

Ma La Valletta dichiara di non avere competenza. La nave ha superato Malta e sta navigando verso nord. Dice il tweet della Ong Sos Mediterranee alle 21.30 di aspettare urgentemente istruzioni. Ma la nave continua a navigare verso nord, prima di doversi eventualmente fermare tra Malta e la Sicilia. Le istruzioni arrivano poco dopo le 22.30: Sos Mediterranee twitta che gli è stato detto di fermare Aquarius dove si trova: a 35 miglia nautiche dall’Italia e 27 da Malta.

E l’Unhcr in serata fa un appello: “Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell’Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido”.
Poco dopo le 22 il premier Giuseppe Conte, impegnato in un vertice con Salvini e Di Maio, annuncia: “E’ stato disposto l’invio di due motovedette con medici a bordo pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell’Aquarius che dovessero averne necessità”.

LA RISPOSTA MALTESE
La risposta di Malta, all’altoà di Salvini, è stata subito negativa. “Il caso non è di nostra competenza”, ha detto subito un portavoce del governo della Valletta citato dal quotidiano Malta Today. Spiegando: “Il salvataggio dell’Aquarius è avvenuto nella zona libica di ricerca ed è stato coordinato dal centro di soccorso a Roma”. E quindi – questa la conclusione – “Malta non è né l’autorità che coordina ne ha competenza sul caso”. La Valletta nega addirittura di aver ricevuto la lettera di Salvini. Riporta il Times of Malta che le operazioni di salvataggio sono state condotte e coordinate dall’Italia e che le leggi internazionali dicono che deve essere il porto più vicino ad accogliere i migranti. Si tratterebbe quindi di Tunisi o Lampedusa. L’ambasciatore di Malta in Italia, Vanessa Frazier, dice al The Post Internazionale:” I 629 migranti dell’Aquarius non li accogliamo, è una questione di principio. L’operazione SAR (search and rescue) nel Mediterraneo è avvenuta nella SAR libica coordinata dal centro RCC di Roma. Per cui è assolutamente escluso che i migranti debbano essere sbarcati a Malta”. È ormai notte quando arriva la dichiarazione del premier, Joseph Muscat: “Siamo preoccupati per la direzione presa dalle autorità italiane sull’Aquarius, che è in alto mare. Vanno manifestamente contro le leggi internazionali e rischiano di creare una situazione pericolosa per tutti coloro che sono coinvolti”. Lo scontro diplomatico è ufficiale.

LE CRITICHE DEL GOVERNO A MALTA
In serata il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e Salvini intervengono con un comunicato congiunto: “Malta non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati. Il Mediterraneo è il mare di tutti i Paesi che vi si affacciano e non si può immaginare che l’Italia continui ad affrontare questo fenomeno gigantesco in solitudine”. E Salvini posta questa foto con l’hashtag “chiudiamo i porti”.

Luigi Di Maio si sintonizza sulla stessa lunghezza d’onda: “L’Europa deve battere un colpo, questa vicenda dimostra che siamo stati lasciati soli. Mentre noi siamo stati disposti per anni ad accogliere migliaia di migranti, Malta non è disponibile ad accoglierne centinaia”.

Le autorità maltesi avevano impedito l’altro ieri l’ingresso in porto della nave Seefuchs, con 126 migranti a bordo: l’unità, di una Ong olandese, era in difficoltà per il maltempo, ma Malta ha solo proposto assistenza in mare. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, era stata fatta approdare a Pozzallo. È stato l’ultimo episodio di un lungo contenzioso tra Roma e La Valletta, il cui comportamento è stato criticato dallo stesso Salvini l’altro giorno: “Malta non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento”. Ma ora la critica diventa scontro totale.

IL BOOM DEGLI SBARCHI
Gli ultimi due giorni sono stati segnati dalla partenza di oltre mille migranti verso le coste europee. Nel primo weekend da ministro dell’Interno di Salvini, nei porti di Reggio Calabria e di Pozzallo sono state tre le navi approdate con a bordo circa 500 profughi. Nella notte altre 600 persone sono state soccorse e trasbordate sulla nave Aquarius, quella oggetto appunto dello scontro con Malta. Aquarius è l’unica ong al momento presente nel Mediterraneo: a bordo ha ora, esattamente, 629 rifugiati, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte.

Il boom di arrivi è da collegarsi probabilmente anche a una nuova politica da parte delle autorità libiche, scelta dopo la nascita del governo gialloverde. Un modo per trattare nuove condizioni con l’esecutivo di Conte.


De Magistris: “Il porto di Napoli pronto ad accogliere i migranti”

Il sindaco del capoluogo campano risponde così alla decisione del ministro dell’Interno: “Metodo brutale, noi siamo per le vite umane”. Con lui, i primi cittadini di Messina, Palermo, Reggio Calabria. Molte le critiche da sinistra. Grasso (Leu) commenta la foto di Salvini: “Olio di ricino su tela”

di Matteo Pucciarelli e Antonio Fraschilla

10 giugno 2018

Il sindaco di Napoli è pronto ad accogliere la nave Aquarius nel porto della sua città. Luigi De Magistris infatti annuncia che “Napoli è pronta, senza soldi, a salvare vite umane”. Dice il primo cittadino: “Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli”. Dopo di lui, anche i sindaci di Messina e Palermo si dicono disponibili a far attraccare l’imbarcazione nelle proprie città.

NAPOLI CITTA’ RIFUGIO – De Magistris condivide da anni la stessa battaglia culturale della sindaca di Barcellona Ada Colau che ha definito la propria città – in controtendenza rispetto ad un sentimento generale in tutta Europa di chiusura – “una città rifugio” per i migranti. E’ ancora da verificare sul piano formale se sia possibile disobbedire alla decisione di Matteo Salvini, ma con questa mossa il sindaco tenta di rilanciare un’opposizione di principio al governo giallo-verde.

Spiega il sindaco: “Quella di Salvini è una decisione brutale e contro ogni legge nazionale e internazionale. Così come, se confermata, ci pare sbagliata la dichiarazione di estraneità del governo maltese. Contro le decisioni brutali che mettono a repentaglio vite umane e contro i palleggi, Napoli, città solidale da sempre schierata con chi chiede di essere aiutato, scende in campo: il porto sia aperto, si organizzino subito aiuti ed assistenza. La vita umana per noi continua ad avere un valore assoluto, senza distinzione di colore di pelle”.

MESSINA, REGGIO CALABRIA, PALERMO: PORTI APERTI – Non solo Napoli. Anche Messina, Palermo, Reggio Calabria sono pronte a far attraccare l’imbarcazione nel proprio porto. “La nave Aquarius doveva attraccare a Messina, noi siamo pronti ad accoglierla anche contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini”. Renato Accorinti, sindaco di Messina, ha convocato una giunta di urgenza e inviato una nota al Prefetto e al ministero dando subito la disponibilità all’accoglienza della nave con a bordo i migranti. “Noi diciamo no alle politiche dal sapore fascista del ministro. Siamo città dell’accoglienza e lo saremo anche questa volta, la nave deve attraccare nel nostro porto”. Sulla stessa linea anche il sindaco Leoluca Orlando è pronto ad accogliere la nave Aquarius: “Palermo, la città che a partire dal proprio nome è “tutta un porto”, è stata e sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Quelle navi e quegli uomini che rispettano la legge del mare e la legge internazionale, sottraendo alla morte uomini, donne e bambini che alcuni vorrebbero consegnare nelle mani della criminalità internazionale. A violare la legge internazionale, quella che impone come priorità assoluta il salvataggio delle vite umane, è il Ministro dell’Interno italiano che, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha dato ulteriore dimostrazione della natura culturale dell’estrema destra leghista.” E prende posizione anche il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Con poche chiare parole: “Noi restiamo umani”.

LE REAZIONI DELLA POLITICA – Oltre ai due sindaci, sono in molti a criticare la decisione del ministro dell’Interno. Maurizio Martina chiama in causa Giuseppe Conte, chiedendone un intervento: “Il presidente Conte assuma un’iniziativa di fronte a quello che sta accadendo dopo le scelte di Salvini”, ha scritto il segretario reggente del Pd su Facebook. “Gli sbarchi si sono ridotti dell’80% dall’anno scorso, non c’è nessuna emergenza ora. L’Italia non va lasciata sola e oggi più che mai non servono drammatici braccio di ferro tra Paesi ma soluzioni coordinate.Chiudere i porti in questo modo può portare solo a gravi rischi umanitari”.

Su Twitter è intervenuta in maniera molto netta Laura Boldrini (Leu): “#Salvini chiude i porti. Poi chiuderà le strade. Poi ci chiuderà in casa. Dopodichè, quando non avrà più nulla da chiudere se non i suoi vergognosi profili social, avrà raggiunto il suo obiettivo: un Paese isolato, riportato ai tempi di sua nonna”. Sempre da Leu, il leader Pietro Grasso ha ritwittato la foto di Salvini con una didascalia chiaramente accusatoria: “Museo della memoria futura. ‘Come è iniziata?’. Olio di ricino su tela 2018”.

Giuseppe Civati: “La chiusura dei porti decisa dal Viminale, in polemica con Malta, è una propaganda giocata sulle vite umane, tra cui molti bambini, a urne aperte”. Ma ci sono malumori anche nei 5Stelle. Gregorio De Falco, senatore M5S, l’uomo del “torni a bordo” gridato a Schettino, scrive un post su Fb: “Non scordiamo che su quelle navi ci sono esseri umani”.
Sul fronte opposto, il centrodestra plaude all’unanimità all’iniziativa di Salvini. A partire dai compagni di partito di Salvini. Così, il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha commentato sui social: “Pochi giorni al Governo e i confini, finalmente, vengono difesi”. Approvazione anche dagli alleati forzisti: “Bene fa il ministro Salvini a pretendere finalmente chiarezza sul confine tra azioni umanitarie e doveri di accoglienza dei singoli stati”, ha dichiarato Giorgio Mulè, portavoce azzurro.

Fuori dalle dinamiche della politica italiana, si alza anche la voce di Medici Senza Frontiere, il cui personale si trova proprio sull’Aquarius: Msf “teme che ancora una volta la politica degli stati europei sia posta al di sopra delle vite delle persone. La priorità deve essere la sicurezza e il benessere di chi è a bordo”. Una voce finora in ascoltata da Malta e dall’Italia.