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Oxfam denuncia: la polizia francese taglia le suole alle scarpe dei bambini migranti

Angela Giuffrida, The Guardian - 14 giugno 2018

FOTO (DIDA): La polizia francese in una stazione italiana. La polizia di frontiera è stata accusata di esercitare pressioni e minacce perfino su ragazzini di dodici anni.

La polizia di frontiera francese è stata accusata di trattenere minori migranti di circa dodici anni in celle senza cibo né acqua, di tagliare le suole delle loro scarpe e di togliere le sim card dai loro cellulari, prima di rimandarli illegalmente in Italia.

In un rapporto pubblicato venerdì scorso dall’organizzazione umanitaria Oxfam, si cita anche il caso di una ragazza eritrea “molto giovane”, costretta a ritornare a piedi verso Ventimiglia, la città italiana sul confine, lungo una strada sterrata, portando con sé il suo bambino di quaranta giorni.

Le dichiarazioni sono supportate dalle testimonianze raccolte da operatori di Oxfam e di organizzazioni collegate, e arrivano due mesi dopo che la stessa polizia di frontiera francese era stata accusata di falsificare le date di nascita dei migranti minori non accompagnati, nel tentativo di farli passare come adulti e rimandarli in Italia.

Non abbiamo prove di violenze fisiche, ma molti [ragazzini] hanno raccontato di essere stati spinti e strattonati, o aggrediti con delle urla in una lingua che non capivano” ha riferito al Guardian Giulia Capitani, l’autrice del rapporto.

E la polizia di confine li minaccia anche in altri modi: per esempio, tagliare le suole delle loro scarpe è un chiaro messaggio che dice ‘Non cercate di ritornare’ ”.

Daniela Zitarosa, dell’agenzia umanitaria italiana Intersos, ha dichiarato: “I poliziotti gridano loro contro e ridono di loro, dicendogli, ‘Di qui non passerete mai’ ”-

Ad alcuni ragazzi viene sottratto il cellulare e requisita la sim card. In questo modo, perdono tutti i loro dati e i loro contatti. Dopo non possono più nemmeno chiamare i loro genitori”.

Questa settimana, l’Italia ha accusato la Francia di ipocrisia per il suo rifiuto di condividere le responsabilità nella crisi migratoria in corso. La polemica è scoppiata quando il presidente francese, Emmanuel Macron, ha criticato il comportamento italiano, da lui definito “cinico e irresponsabile”, per il respingimento di una nave di soccorso con a bordo 629 migranti.

Matteo Salvini, il nuovo ministro degli Interni italiano, contrario ai migranti, che ha bloccato l’attracco in Sicilia della nave di soccorso Aquarius, ha accusato la Francia di aver respinto alla frontiera 10.524 migranti tra gennaio e maggio.

Secondo quanto dichiarato da Capitani, già da qualche tempo la polizia francese rimandava in Italia i minori non accompagnati, ma solo da marzo in poi ha incominciato a falsificare le date di nascita sui documenti di “respingimento” – un mese dopo che un tribunale di Nizza aveva stabilito che le autorità di frontiera, in venti casi, avevano illegalmente detenuto e respinto in Italia dei minori.

Secondo gli accordi di Dublino, la Francia non può rimandare in Italia dei minori se questi presentano domanda di asilo. La legge dell’Unione Europea stabilisce che i minori non accompagnati devono essere protetti, e che quelli che richiedono asilo in uno degli stati membri hanno diritto a essere trasferiti in un altro stato dove siano presenti membri delle loro famiglie.

Le organizzazioni umanitarie che operano presso il confine hanno inoltre denunciato l’Italia per non aver attivato adeguate procedure per il ricongiungimento familiare, lasciando così molti minori abbandonati a se stessi e senza altra scelta se non quella di tentare il viaggio da soli. Secondo il rapporto di Oxfam, il sistema italiano, troppo pesante e farraginoso, lascia i migranti nell’ombra, in condizioni precarie e pericolose.

Capitani ha riferito che la polizia di frontiera italiana ha recentemente incominciato a riaccompagnare i minori respinti dalla Francia oltreconfine.

La Francia ha rafforzato le norme a protezione dei propri confini dopo che 84 persone sono state uccise in un attacco terroristico a Nizza nel luglio 2016.

Ventimiglia è diventata un collo di bottiglia per i migranti che cercano di passare dall’Italia alla Francia. Secondo Oxfam, almeno 16.500 persone, un quarto delle quali erano bambini, sono passate dalla città da settembre ad aprile.

La maggior parte dei migranti cerca di varcare il confine in treno o attraverso un pericoloso sentiero di montagna chiamato il “passo della morte”. Le organizzazioni umanitarie presenti nella zona stimano che l’anno scorso non meno di 12 persone siano morte nel tentativo di arrivare in Francia, sui sentieri di montagna o investite lungo l’autostrada. Un diciassettenne sudanese è annegato a Ventimiglia nel giugno del 2017 mentre cercava di recuperare una scarpa travolta dalla corrente del fiume Roia.

Sempre secondo Oxfam, nel 2017 sono arrivati in Italia 17.337 minori, di cui il 91% (15.779) non accompagnati.

Alle autorità francesi sono stati chiesti chiarimenti.