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Francia, la Corte costituzionale afferma che non è reato aiutare i migranti irregolari

La Corte costituzionale di Parigi risponde a Cèdric Herrou: in nome del "principio di fraternità" il sostegno disinteressato al "soggiorno irregolare" non può essere perseguito

L’aiuto disinteressato a un migrante al soggiorno irregolare non è passibile di conseguenze giuridiche“. Lo ha sancito il Consiglio costituzionale francese (pari alla nostra Corte) che ha risposto a una sollecitazione di Cédric Herrou, il contadino della valle della Roja diventato simbolo di quell’Europa che rimane saldamente ancorata ai principi di solidarietà e umanità.

Cédric fa parte di un arcipelago diffuso di cittadini solidali che sul confine franco-italiano aiuta i migranti dando loro un appoggio e ospitalità, la possibilità di rifocillarsi e recuperare le forze durante il loro transito, nonché un supporto legale. L’importante sentenza giunge in un momento molto particolare, nel quale lo scontro politico sui migranti e sui loro “movimenti secondari” dentro l’area Shengen sta assumendo toni da guerra fredda, un’arena del “tutti contro tutti” dove ancora non sono definiti in modo chiaro quali blocchi di paesi si contrappongo ad altri. Perché se è vero che da una parte gli Stati non hanno voluto trovare un accordo sulla riforma del Regolamento Dublino per il boicottaggio dei paesi di Visegrad e dell’autolesionismo dell’Italia, dall’altra questa “fragilità” europea si è ricompattata per rinforzare il processo di esternalizzazione delle frontiere e mettere al bando i salvataggi in mare dell’Ong: lo scopo dichiarato è quello di limitare con tutti i mezzi necessari – mettendo quindi cinicamente in conto l’aumento dei morti in mare e sui confini – sia gli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale che gli spostamenti dentro lo spazio europeo.

La sentenza della Corte costituzionale arriva anche a pochi giorni dalla «formidabile occasione per tornare a respirare» della manifestazione internazionale che si terrà a Ventimiglia il 14 luglio. Una mobilitazione, accompagnata da un campeggio estivo e da una chiamata alla solidarietà promossi sempre dal Progetto 20K, non solo per ribadire – anche sulla parte italiana del confine – che praticare la “solidarietà non è reato” ma per rivendicare il diritto alla mobilità di tutte le persone e l’introduzione di un permesso di soggiorno europeo. E certamente a questo appuntamento non mancherà la Roya citoyenne per ricordarci che in Francia, nonostante Macron e Collomb e la nuova legge sull’immigrazione e l’asilo, c’è chi continuerà a mettere in pratica giorno dopo giorno i principi di “libertà, uguaglianza e fratellanza“.

Intervista a Cédric Herrou di Ilaria Blangetti. Riprese e montaggio video di Francesco Doglio (tratta da The Post Internazionale)

Ilaria Blangetti e Francesco Doglio fanno parte del collettivo di giornalisti, fotografi e videomaker “Seedspictures

Redazione

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Stefano Bleggi

Coordinatore di  Melting Pot Europa dal 2015.
Mi sono occupato per oltre 15 anni soprattutto di minori stranieri non accompagnati, vittime di tratta e richiedenti asilo; sono un attivista, tra i fondatori di Libera La Parola, scuola di italiano e sportello di orientamento legale a Trento presso il Centro sociale Bruno, e sono membro dell'Assemblea antirazzista di Trento.
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