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Naufragi di Stato: la rete “Restiamo Umani” si incatena davanti al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Photo credit: Patrizia Cortellessa

Roma – Con indosso i giubbotti di salvataggio e salvagenti, e gli striscioni e cartelli ben in vista, una cinquantina di attivisti e attiviste della #RestiamoUmani si è incatenata davanti al ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Un’azione dimostrativa, durata più di otto ore, in segno di dissenso nei confronti delle politiche migratorie del governo italiano e dell’Unione europea.

La polizia ha deciso di intervenire spostando di peso i manifestanti e identificandoli, una delegazione della rete è stata ricevuta dal capo ufficio stampa del ministro Toninelli, dal momento che il titolare del dicastero non si è reso disponibile all’incontro, negando addirittura un colloquio telefonico.

I manifestanti durante l’iniziativa hanno chiesto:

– di fermare subito il processo in atto di istituzionalizzazione dell’omissione di soccorso, un dovere prescritto dalla legge e radicato nella natura umana;
– che l’Unione europea si assuma la propria responsabilità in mare, mettendo a disposizione assetti con un chiaro mandato SAR, di ricerca e soccorso;
– che il governo italiano non impedisca il regolare e legale svolgimento delle operazioni di soccorso, chiudendo i propri porti attraverso dichiarazioni d’intenti su Internet, non traducibili in atti ufficiali e non supportate da alcuna base giuridica plausibile;
– che i rappresentanti dei governi europei trovino soluzioni strutturali e non emergenziali, né tantomeno basate sulla deterrenza – come quelle attuali – ma piuttosto sulla responsabilità di proteggere i diritti, di tutti: attraverso l’istituzione di vie legali e sicure per la migrazione, che si deve accettare come un fatto umano e come un fondamentale diritto.

La protesta “Naufragi di Stato” davanti al dicastero ha anticipato un’altra importante mobilitazione, la due giorni di Ventimiglia: il 13 e 14 luglio tante persone scenderanno nuovamente in piazza sul confine italo-francese e nella città ligure per rivendicare un cambio radicale delle politiche nazionali ed europee, un permesso di soggiorno europeo e il diritto alla mobilità di tutti gli esseri umani.

Foto e video della protesta:

– Attivisti incatenati davanti al ministero delle Infrastrutture: interviene la polizia
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