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Noam Chomsky*: I membri della Carovana Migrante stanno fuggendo dalla miseria e dagli orrori creati dagli Stati Uniti

Democracy Now - 2 novembre 2018

Photo credit: Fernando Santillán (EnElCamino)

Mentre il presidente Trump intensificava attacchi e minacce contro le carovane migranti dell’America centrale in marcia verso il confine tra Stati Uniti e Messico, l’amministrazione statunitense ha annunciato, giovedì, nuove sanzioni contro Venezuela e Cuba. Il consigliere della National Security John Bolton ha dichiarato che Venezuela, Cuba e Nicaragua appartengono ad una “troika della tirannia” e ad un “triangolo del terrore“. Parliamo con il professore, linguista e dissidente di fama mondiale Noam Chomsky della politica estera americana relativamente all’America Centrale. Ci ha raggiunti da Tucson, in Arizona, dove attualmente insegna. Chomsky è anche professore emerito presso il Massachusetts Institute of Technology, dove ha insegnato per 50 anni.

Trascrizione dell’intervista

Amy Goodman: Mentre il presidente Trump intensificava attacchi e minacce contro le carovane migranti dell’America centrale in marcia verso il confine tra Stati Uniti e Messico, l’amministrazione statunitense ha annunciato, giovedì, nuove sanzioni contro Venezuela e Cuba. Il consigliere della National Security John Bolton ha dichiarato che Venezuela, Cuba e Nicaragua appartengono ad una “troika della tirannia” e ad un “triangolo del terrore“. Bolton parlava da Miami, in Florida.

John Bolton: Non saremo più compiacenti dinanzi ai dittatori e ai despoti vicini alle nostre coste. Non ricompenseremo plotoni di esecuzione, torturatori e assassini. Promuoveremo l’indipendenza e la libertà dei nostri vicini. Questo Presidente e tutta la sua amministrazione stanno con i combattenti per la libertà. La troika della tirannia – Cuba, Venezuela e Nicaragua – in questa parte del globo ha trovato pane per i suoi denti.

Amy Goodman:: Mentre John Bolton parlava a Miami, giovedì, Nermeen Shaikh di Democracy Now! ed io abbiamo parlato con il noto professore, linguista e dissidente Noam Chomsky. Ci ha raggiunti da Tucson, in Arizona, dove attualmente insegna presso l’Università dell’Arizona. Noam Chomsky è anche professore emerito presso il Massachusetts Institute of Technology, dove ha insegnato per oltre 50 anni. Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano “Global discontents: Conversation on the Rising Threats to Democracy”, “Chi sono i padroni del mondo” e “Le dieci leggi del potere. Requiem per il sogno americano”.

Ho iniziato col chiedere al Professor Chomsky di rispondere alle osservazioni del consigliere della National Security, John Bolton, sull’America Latina.

Noam Chomsky: Beh, naturalmente tutto ciò riporta immediatamente alla mente il discorso sull’asse del male di George Bush, nel 2002, che ha fatto da precursore, gettando le basi per l’invasione dell’Iraq – il peggior crimine di questo secolo, con terribili conseguenze per l’Iraq e che ha provocato conflitti etnici che stanno distruggendo la regione -, una grave atrocità. C’era già dietro John Bolton. E la sua nuova troika… dubito che gli Stati Uniti oseranno fare qualcosa di simile, ma questo è ciò che mi viene in mente.

È piuttosto interessante vedere questo delirio isterico affiancato ad un’altra stupefacente campagna di propaganda che Bolton e i suoi colleghi stanno portando avanti per quanto riguarda la carovana di poveri e miserabili in fuga da un’oppressione severa, dalle violenze, dal terrore e dalla povertà estrema dei tre Paesi: Honduras – principalmente -, Guatemala in secondo luogo e, infine, El Salvador, e non Nicaragua guarda caso. Non a caso, tre paesi che, seppur molto addietro, sono stati sotto la dura dominazione degli Stati Uniti, in particolare negli anni ‘80, quando le guerre del terrore di Reagan devastarono in particolare El Salvador e Guatemala, e secondariamente l’Honduras. Il Nicaragua fu attaccato da Reagan, naturalmente, ma è stato l’unico tra quei paesi ad esser dotato di un esercito che difendesse la popolazione. Negli altri paesi, l’esercito era composto da terroristi di Stato, appoggiati dagli Stati Uniti.

La massima sorgente di migranti, attualmente, è l’Honduras. Perchè l’Honduras? Beh, è stato un paese sempre amaramente oppresso. Tuttavia nel 2009 arrivò un presidente moderatamente riformista, Mel Zelaya. La ricca e potente élite dell’Honduras non poteva tollerarlo. Fu espulso dal paese con un colpo di stato militare, aspramente condannato in tutto l’emisfero [occidentale, n.d.t.] con una importante eccezione: gli Stati Uniti. L’amministrazione Obama rifiutò di definirlo un colpo di stato militare, perché se l’avesse fatto sarebbe stata costretta per legge a ritirare i finanziamenti militari al governo, che stava imponendo un regime di brutale terrore. L’Honduras divenne la capitale mondiale degli assassinii. Sotto il governo militare si tennero elezioni truccate, di nuovo, condannate in tutto l’emisfero e nella maggior parte del mondo ma non dagli Stati Uniti. L’amministrazione Obama elogiò l’Honduras per aver tenuto delle elezioni, andando così nella direzione della democrazia. Ora le persone fuggono dalla miseria e dagli orrori di cui noi siamo i responsabili.

E c’è questa incredibile farsa che sta avvenendo, che il mondo guarda con assoluto stupore: poveri, miserabili, famiglie, madri, bambini, tutti in fuga dal terrore e dalla repressione di cui noi siamo responsabili, cui intanto rispondiamo inviando migliaia di truppe al confine. I soldati inviati al confine sono più numerosi dei bambini in fuga. E con una straordinaria campagna di propaganda stanno spaventando gran parte del paese, portando la gente a credere che siamo sull’orlo di un’invasione – addirittura – di terroristi mediorientali finanziati da George Soros… e così via.

Voglio dire, qui tutto è una reminiscenza di quanto accaduto 30 anni fa. Forse ricorderai quando, nel 1985, Ronald Reagan si infilò gli stivali da cowboy e proclamò in televisione l’emergenza nazionale perché l’esercito nicaraguense era a due giorni di marcia da Harlingen, in Texas, intenzionato a travolgerci e distruggerci. Funzionò.

Quello che voglio dire è che questo spettacolo è qualcosa di indescrivibile. Pur non volendo tenere in considerazione che arrivano da paesi nella cui distruzione siamo stati coinvolti in maniera significativa, l’abilità nel perseverare continuamente ad ignorarlo è un’indicazione sorprendente dello stato culturale popolare.

La troika, proprio come l’”asse del male”, sono coloro che non obbediscono agli ordini degli Stati Uniti. La Colombia – ad esempio – ha il peggior record dell’intero emisfero riguardo ai diritti umani, ma non fa parte della troika della tirannia.

Tutto ciò suona molto familiare. È, ed è stato, un elemento di lunga data nella macchina della propaganda degli Stati Uniti. Per lo più dell’estrema destra, ma non solo. Affonda le proprie radici molto tempo addietro ed è una sorta di aspetto patologico della cultura politica dominante che dovrebbe essere compreso, analizzato e smantellato.

*Noam Chomsky: dissidente politico di fama mondiale, linguista e autore. È professore presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università dell’Arizona e professore emerito presso il Massachusetts Institute of Technology, dove ha insegnato per oltre 50 anni.