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Pakistan – Status di rifugiato per la vicinanza alla comunità Ahmadi: nel paese le minoranze religiose sono ancora perseguitate

Tribunale di Salerno, ordinanza del 28 maggio 2018

Il Tribunale di Salerno riconosce lo status di rifugiato politico ad un cittadino pakistano perseguitato a causa della convinzione della comunità in cui viveva che egli si fosse convertito al culto Ahmadi.
Il Giudice come primo punto ha ritenuto veritiera la vicenda del ricorrente: “È opinione di questo giudice che il racconto del richiedente sia adeguatamente articolato e preciso e che lo stesso abbia compiuto ogni ragionevole sforzo per circostanziare la domanda e fornire tutti gli elementi pertinenti in suo possesso“.

A sostegno ha poi indicato una serie di informative sulla situazione generale del Pakistan: “In linea generale va osservato che, sulla scorta delle informazioni disponibili tramite le fonti di conoscenza indicate dall’art. 8 del d.lgs. n. 252008 (EASO, UNHCR) nonchè attraverso la consultazione dei siti internet di organizzazioni umanitarie di riconosciuta attendibilità (Refworld, ecoi.net humanrightswatch.org; rapportoannuale.amnesty.it) emerge come il quadro di sicurezza complessivo del Paese di origine del richiedente e, in particolare, della sua regione di provenienza (il Sindh) risulta particolarmente precario: malgrado l’evidente rafforzamento delle misure di sicurezza, resta molto elevato il rischio di attentati e di rappresaglie da parte di organizzazioni terroristiche; a seguito del conflitto armato tuttora in corso in alcune zone del Paese tra forze governative e gruppi armati, i civili subiscono gravi violazioni, compresi arresti arbitrari, torture e altri maltrattamenti, discriminazioni su base religiosa ed etnica, violenze e discriminazioni contro donne e ragazze“.
Di fatto nella zona posta in esame “I combattimenti tra opposti gruppi di potere o di fazioni varie hanno assunto connotazioni di persistenza e di stabilità e livelli significativi di diffusione, sfuggendo al controllo degli apparati statali o giovandosi della contiguità culturale e politica di questi“.

Per quanto riguarda le informative sulle persecuzioni religiose in Pakistan può ritenersi ancora valida la risoluzione del Parlamento europeo di data 14 aprile 2016, nella quale vi è specificato: “[…]che i cristiani e le altre minoranze non subiscono soltanto persecuzioni da parte degli estremisti, ma sono anche oggetto di discriminazioni giuridiche, in particolare attraverso le leggi pakistane sulla blasfemia, che sono discriminatorie e sono ampiamente utilizzate in modo improprio da coloro che vi ricorrono con motivazioni personali e politiche; che gli stessi musulmani continuano ad essere accusati in base a tali leggi;
che in Pakistan vari gruppi terroristici prendono di mira minoranze religiose come gli ahmadi, i cristiani, gli sciiti e gli indù nonché i sunniti con opinioni divergenti;
che, nella sua relazione annuale 2015, la commissione per i diritti umani del Pakistan ha osservato che nella maggior parte dei casi i responsabili di reati hanno goduto dell’impunità;
“.
Completa l’ordinanza una serie di informazioni sulla particolare situazione degli Ahamadiyy.

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Tribunale di Salerno, ordinanza del 28 maggio 2018