Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Sea-Watch, bloccati in mare da oltre 6 giorni

"Noi proteggiamo le persone, i nostri governi, cosa proteggono?", la nota della ONG tedesca

Photo credit: Chris Grodotzki/SeaWatch

Sabato scorso, l’equipaggio di Sea-Watch 3 ha salvato 32 persone tra cui quattro donne, quattro minori non accompagnati e tre bambini. Cinque paesi (Italia, Malta, Spagna, Paesi Bassi e Germania) si sono rifiutati di assumersi la responsabilità e di concedere a queste persone, in fuga dall’inferno libico, un porto sicuro per Natale.

Ci viene negato, ormai da oltre sei giorni, un porto sicuro. A bordo siamo attrezzati ma l’inverno nel Mediterraneo, con il suo clima insidioso, colpisce persone già indebolite” afferma Phillip Hahn, capo missione di Sea-Watch. “L’Europa deve assumersi le proprie responsabilità ora, e la Germania dovrebbe dare il buon esempio“.

In Germania infatti, oltre 30 città e diversi stati federali si sono dichiarati rifugi sicuri e sono disposti ad accettare le persone soccorse. Sea-Watch chiede che il Governo Federale Tedesco e il Ministro dell’Interno Horst Seehofer si avvalgano del Residence Act, offrendo a coloro che sono fuggiti dalla guerra, dalla torture dalla morte in Libia, una soluzione che renda giustizia ai diritti umani, alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati e ai presunti valori europei.

A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto ONU che riporta ‘orrori indicibili in Libia’, i governi europei continuano imperterriti a sostenere un sistema che prevede il rientro forzato proprio in Libia delle persone soccorse” afferma Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch in Italia.

A Natale spicca in maniera ancora più forte la lucida mancanza di umanità degli stati membri. Come rappresentanti della società civile in mare, ci opponiamo strenuamente a questa costante violazione del diritto internazionale e negazione del diritto alla vita, e per questo veniamo lasciati con le persone soccorse in mare aperto a dicembre. Abbiamo comunque festeggiato il Natale, con 17 diverse nazionalità a bordo e 3 diverse religioni. Il nostro regalo di Natale agli ospiti a bordo è stato informare i loro parenti uno a uno, da terra, del fatto che i loro cari fossero vivi. Noi proteggiamo le persone, i nostri governi, cosa proteggono?” conclude Linardi.