Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bangladesh – In caso di detenzione nel paese il richiedente rischia di essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti

Tribunale di Venezia, decreto del 28 febbraio 2018

Il Tribunale di Venezia, sezione specializzata in protezione internazionale, riconosce la protezione sussidiaria ex art. 14 lett. b) d lgs. 251/2007 in favore di un cittadino bengalese in ragione del suo arresto in occasione di una manifestazione politica e del rischio di essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti in caso di detenzione.

Con riferimento alla situazione politica del Bangladesh e, in particolare, dell’azione della Lega Awami, occorre evidenziare che, sulla base di quanto emerge dalle fonti più accreditate, tale paese appare caratterizzato da una persistente situazione di instabilità“.

In riferimento alla situazione delle carceri il Collegio precisa: “Con specifico riguardo poi alle condizioni delle carceri, nel rapporto EASO del dicembre 2017 è precisato che “in Bangladesh vi sono 68 prigioni o carceri, 13 delle quali sono istituti di reclusione centrali, ossia prigioni di dimensioni maggiori che ospitano detenuti con pene a lungo termine, condannati a morte e ad alto rischio, mentre 55 sono prigioni distrettuali situate in tutto il Paese […] Al 30 giugno 2016 la popolazione carceraria totale era di 73.177 detenuti. Di questi, 70.405 erano di sesso maschile e 2.772 di sesso femminile […] La capacità ufficiale del sistema penitenziario del Paese nel 2016 era di 36.614 persone. In media, le prigioni detenevano circa il doppio del numero di persone rispetto a quello per il quale erano state progettate. L’entità del sovraffollamento variava notevolmente da una prigione all’altra e da una regione all’altra del paese. A causa del sovraffollamento, i detenuti in alcuni stabilimenti dormono a turni e non dispongono di servizi igienici adeguati”.

– Scarica l’ordinanza
Tribunale di Venezia, decreto del 28 febbraio 2018