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La convivenza col coniuge italiano non è necessaria per l’ottenimento della carta di soggiorno per familiari di cittadini UE (neppure se i due sono separati di fatto)

Due ordinanze del Tribunale di Bologna

Due ordinanze del Tribunale di Bologna relative a rigetti “carte di soggiorno per familiari di cittadini UE” motivati dalla mancata convivenza con il coniuge di nazionalità Italiana.
Entrambi i provvedimenti accolgono i ricorsi degli stranieri ritenendo che la convivenza non sia un requisito necessario al riconoscimento del diritto richiesto.
Sebbene infatti la Cassazione da tempo abbia affermato i principi suddetti, tuttavia le Questure spesso continuano a rigettare le richieste di carta di soggiorno per familiari di cittadini UE motivando i rigetti sulla base di una asserita mancata convivenza.
In entrambi i casi il Tribunale riconosce che la normativa di cui al D.Lvo 30/2007 prescinde dall’accertamento dell’effettiva convivenza quale requisito per l’ottenimento della carta di soggiorno, mentre ciò che rileva è che il matrimonio non possa dirsi fittizio e contratto al solo fine di aggirare la normativa in materia di immigrazione.

Nei casi trattati si discuteva di soggetti che avevano già chiesto e ottenuto il permesso richiesto in passato che però, al momento del rinnovo, veniva negato a causa dell’asserita mancata convivenza. Anche il fatto che non si trattasse di primo rilascio ma di rinnovo, secondo i Giudici è indicativo del fatto che il matrimonio fittizio non fosse.
In uno dei due casi poi a giudizio veniva provato che era in corso una separazione di fatto dei coniugi, ma ciononostante, secondo il Giudice, non essendo intervenuto il divorzio, e non essendo la convivenza requisito necessario per la carta di soggiorno, il permesso richiesto doveva essere rilasciato.
In conclusione viene riaffermato che ai fini della concessione della carta di soggiorno per familiari di cittadini UE non è necessaria la convivenza e neppure una separazione di fatto è ostativa al mantenimento della stessa.

– Scarica le ordinanze
Tribunale di Bologna, ordinanza del 18 febbraio 2018
Tribunale di Bologna, ordinanza del 14 marzo 2019