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Trentino – La giunta leghista ritira ai richiedenti asilo le tessere trasporti in corso di validità

L'assemblea antirazzista di Trento denuncia l'illegalità del provvedimento e promuove una raccolta fondi contro la discriminazione sociale e razziale

“Una misura con forte connotazione discriminatoria e razziale – denuncia l’assemblea antirazzista di Trento – nonché illegale poiché è stata adottata nonostante le tessere fossero ancora in corso di validità, senza alcuna procedura che ne regolamenti il ritiro, creando modalità arbitrarie e vessatorie, di fatto togliendo uno strumento importante per l’inclusione sociale”.

Si è svolta questo pomeriggio all’ingresso dell’autostazione la conferenza stampa promossa dall’assemblea antirazzista di Trento, per denunciare il ritiro dal 1° marzo delle tessere trasporti in possesso delle persone richiedenti asilo accolte in Trentino, operato per volere della provincia.

“Per effetto della delibera n° 62/2019 della Giunta Fugatti, un migliaio di rifugiati e richiedenti asilo sono stati costretti a consegnare agli operatori del progetto di accoglienza provinciale le tessere di trasporto in corso di validità. In molti casi, se non l’avessero fatto non avrebbero ottenuto la tessera mensile per il vitto e il pocket money di 2,50 € al giorno per le necessità personali” – affermano gli attivisti che si chiedono quale sia lo scopo di questo accanimento, se non quello di impedire a persone migranti di condividere dei mezzi di trasporto con persone trentine e di portare a compimento la loro segregazione nelle macrostrutture rendendo difficile, quando non impossibile, praticare attività e instaurare relazioni che favoriscano gli scambi comunicativi e culturali con una comunità accogliente.

“Da quanto la nuova giunta a trazione leghista si è insediata nello scorso dicembre, dopo aver vinto le elezioni provinciali, lo scopo principale è stato quello di smantellare quanto di buono c’era nel sistema d’accoglienza”, specifica Daniel Bekele.
“E dopo il taglio drastico dei corsi di italiano e dei servizi per l’inclusione, dopo il licenziamento degli operatori e delle operatrici – continua l’attivista – ora è stato colpito il diritto alla mobilità. Pensiamo sia necessario denunciare questo accanimento, ma anche rivolgere un appello alla cittadinanza per rispondere con la solidarietà alle angherie razziste e discriminatorie. Per questo abbiamo fatto partire un crowdfunding a sostegno dei costi dei trasporti e saremo con un gazebo solidale ogni settimana nelle vie e nelle piazze di Trento per informare e sensibilizzare”.

Per chiunque volesse aderire alla raccolta fondi è possibile donare su questo conto corrente: Ass. Commons: IT72Z0830401804000003354899, causale “Fondo solidale trasporti”.
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Il volantino distribuito

Contro le discriminazioni sociali e razziali sul trasporto pubblico in Trentino

Nel 1955, a Montgomery in Alabama, la sarta afroamericana Rosa Parks venne multata ed arrestata per essersi seduta in una delle prime file dell’autobus, riservate ai bianchi, e aver rifiutato di cedere il posto ad un uomo bianco salito alla fermata successiva. Dopo 380 giorni di proteste e boicottaggio degli autobus da parte degli afroamericani, guidati da Martin Luther King, nel 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti decretò incostituzionale, all’unanimità, la segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama. Cadeva la legge che non voleva i neri in autobus insieme ai bianchi.

Dal primo marzo, per effetto della delibera n° 62/2019 della Giunta Fugatti, rifugiati e richiedenti asilo sono stati costretti a CONSEGNARE agli operatori del progetto di accoglienza provinciale LE TESSERE DI TRASPORTO PERSONALI in corso di validità. In molti casi, se non l’avessero fatto non avrebbero ottenuto la tessera mensile per il vitto e il pocket money di 2,50 € al giorno per le necessità personali.

Gli abbonamenti non riconsegnati sono stati disattivati senza dare alcuna spiegazione. Sono stati frequenti i casi di persone fatte scendere dagli autobus umiliate e multate e non sono state fornite informazioni su dove siano le tessere confiscate, che riportano la dicitura “titolo di viaggio personale e non cedibile” e quindi complete di dati personali e fotografie dei titolari.
Ciò avviene in applicazione di disposizioni della PAT agli enti gestori del progetto di accoglienza e a Trentino Trasporti. Anche se la delibera della Giunta che stabilisce il nuovo regolamento per i trasporti ai richiedenti asilo non prevede né il ritiro, né la disattivazione degli abbonamenti già rilasciati agli utenti. Le associazioni di difesa dei consumatori ci segnalano l’illegalità di questa procedura: un abbonamento in corso di validità non può essere confiscato ed è pienamente utilizzabile sino alla sua scadenza naturale.

Qual è lo scopo di questo accanimento? Impedire a persone migranti di condividere dei mezzi di trasporto con persone trentine? Portare a compimento la loro segregazione nelle macrostrutture rendendo difficile, quando non impossibile, praticare attività e instaurare relazioni che favoriscano gli scambi comunicativi e culturali con una comunità accogliente?

È evidente che per la Giunta Provinciale a certi utenti non vanno riconosciuti gli stessi diritti riservati ai trentini, in questo caso quelli previsti dalla Carta dei Servizi del trasporto pubblico. Con questa misura la Giunta Provinciale infierisce in modo mirato su una categoria di persone, quella dei richiedenti asilo, già colpiti dalla soppressione di altri servizi come le lezioni di italiano, l’orientamento legale e lo sportello per favorire l’inclusione sociale. Rende loro impossibile raggiungere i luoghi dove hanno già iniziato a frequentare corsi di formazione, muoversi alla ricerca di un lavoro o presentarsi ai colloqui, perché ora possono contare solo sui 4 biglietti dell’autobus elargiti mensilmente o sui 2,50€ giornalieri del “progetto accoglienza” con cui devono provvedere alle necessità personali. La perversione è evidente: proprio chi si professa paladino della sicurezza ha deliberatamente preso una decisione che acuisce le tensioni, senza avere nessuna ragione economica o di altro vantaggio sociale.

QUANTO SIAMO DISPOSTI AD ACCETTARE ANCORA? DOVE CI PORTERÀ QUESTA ESCALATION? COME POSSIAMO SENTIRCI SICURI, SE VICINO A NOI UN ALTRO UOMO O DONNA SUBISCE UN SOPRUSO? SVEGLIAMOCI!! ALZIAMO LA TESTA, E COME ROSA PARKS NON CEDIAMO IL POSTO ALL’ABUSO, ALL’ARBITRIO, ALL’ARROGANZA DEL POTERE!

A tutte le persone che hanno a cuore la dignità umana, chiediamo di vigilare su episodi di razzismo e discriminazione a cui dovessero assistere.

Alla Provincia chiediamo di restituire immediatamente le tessere di trasporto, indebitamente confiscate ai legittimi proprietari.

A tutte/i coloro che vogliono rispondere con la solidarietà alle angherie razziste e discriminatorie dell’attuale governo provinciale proponiamo di aderire alla raccolta fondi a sostegno dei costi di trasporti:

CAUSALE: FONDO SOLIDALE TRASPORTI:
CC. Ass. Commons: IT72Z0830401804000003354899

Ci rivolgiamo anche a voi ultrasettantenni del Trentino, che avete ricevuto da questa Giunta la possibilità dell’abbonamento di libera circolazione gratuito – lo stesso che è stato tolto a persone richiedenti asilo e beneficiarie di protezione internazionale: mostriamo al Presidente leghista che la nostra coscienza non è in vendita e non si compra con un abbonamento ai trasporti! Mostriamo a questa classe politica meschina cosa la storia ci ha insegnato in fatto di diritti umani e civili!

Sosteniamo economicamente, secondo le possibilità di ciascuno, le spese di trasporto di un richiedente asilo!

ASSEMBLEA ANTIRAZZISTA TRENTO
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