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I corridoi umanitari

Un contributo di Elizabeth Arquinigo Pardo

Photo credit: illustrazione tratta da "Oltre il mare", il primo rapporto sui corridoi umanitari in Italia

I corridoi umanitari sono un progetto pilota risultato del Protocollo d’intesa tra la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e il governo italiano.

Le associazioni si incaricano di inviare sul posto dei volontari, che prendono contatto con i rifugiati presenti nei paesi coinvolti dal progetto. Una volta identificati i potenziali beneficiari, gli stessi volontari si incaricano di redigere una lista da trasmettere alle autorità consolari italiane. Una volta effettuati i dovuti controlli da parte del Ministero dell’Interno, vengono rilasciati i visti umanitari con validità territoriale limitata. Validi, dunque, solo per il territorio italiano. Una volta arrivati in Italia, in maniera legale e sicura, i profughi potranno presentare domanda di asilo politico.

Questo progetto pilota si pone come obbiettivi principali quello di impedire i viaggi in gommone, che provocano un numero altissimo di morti, di offrire un’alternativa legale e sicura ai trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre e quello di permettere a persone in condizioni di “vulnerabilità” di poter arrivare in Italia in maniera legale
Ad oggi sono arrivati in Italia 1432 rifugiati, per lo più siriani residenti in Libano, dove non erano riconosciuti come rifugiati.

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