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FVG – Lettera dell’ASGI ai consiglieri regionali sulla discussione del Disegno di legge 54/2019

In Friuli-Venezia Giulia incentivi illegittimi se i contributi vanno solo a chi assume lavoratori residenti da almeno 5 anni

L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), ha inviato a tutti i consiglieri regionali una nota informativa sul Disegno di legge della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia n. 54/2019, di cui è stata fissata la discussione in Consiglio regionale nella giornata di oggi.

L’associazione, da anni impegnata a promuovere il rispetto delle norme italiane e internazionali in materia di uguaglianza e non discriminazione, ha chiesto ai consiglieri regionali di modificare alcune disposizioni del DDL 54/2019 in contrasto con la Costituzione italiana e le normative comunitarie ed internazionali.

Ci si riferisce in particolare alla disposizione che introdurrebbe un requisito generale di anzianità di residenza quinquennale sul territorio regionale del lavoratore assunto affinché il datore di lavoro possa concorrere agli incentivi occupazionali regionali previsti dalla legge regionale 18/2005.

La nuova normativa finirebbe per sfavorire il reinserimento di lavoratori di altri Paesi membri dell’Unione Europea residenti nel FVG o dei lavoratori frontalieri, che avendo già svolto attività lavorative in Regione e sviluppato un nesso sufficiente con il territorio regionale, debbono concorrere alle politiche attive del lavoro e di reinserimento lavorativo in condizioni di piena parità di trattamento con i lavoratori autoctoni, senza che possano intervenire discriminazioni, anche a natura indiretta, come più volte riconosciuto da molteplici sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Tale norma finirebbe, poi, per svantaggiare pure il reinserimento dei lavoratori italiani che sono giunti a lavorare in FVG provenienti da altre regioni italiane o che hanno vissuto dei periodi di residenza all’estero, violando l’art. 120 della Costituzione italiana che vieta misure regionali di tipo “protezionistico” sul mercato del lavoro, così come più volte riconosciuto dalla Corte Costituzionale.

Verrebbe, inoltre meno la parità di trattamento nell’accesso all’impiego per i lavoratori stranieri extraUE violando sia il Testo Unico immigrazione (d.lgs. n. 286/98), la Convenzione internazionale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro n. 143/1975 che la direttiva europea n. 109/2003 sui lungo soggiornanti.

Sui rimpatri decide lo Stato

L’ASGI esprime inoltre perplessità sulla norma proposta nel DDL che intende modificare la legislazione regionale in materia di immigrazione, consentendo l’assegnazione di finanziamenti regionali per sostenere le spese destinate ai rimpatri di immigrati colpiti da provvedimenti espulsivi. Detta norma potrebbe avere profili di incostituzionalità: la materia, quella dell’ingresso, del soggiorno e dell’allentamento dei cittadini stranieri, è riservata alla competenza esclusiva dello Stato,

Come più volte sottolineato dalla Corte Costituzionale la competenza delle Regioni in materia di immigrazione può vertere sulle politiche di inclusione sociale degli immigrati, ma non estendersi alle materie dell’ingresso, della regolamentazione della condizione giuridica di soggiorno e di allontanamento, che spettano esclusivamente allo Stato, la cui legislazione già prevede un apposito fondo destinato ai rimpatri, al quale concorrono anche finanziamenti provenienti dall’Unione europea (art. 14 bis d.lgs. n. 286/98).

Qualora approvate, tali norme esporrebbero la Regione FVG a possibili contenziosi dinanzi alla Corte Costituzionale, ovvero a possibili procedure di infrazione del diritto UE promosse dalla Commissione europea dinanzi alla Corte di Giustizia europea.

ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione

Nata dall'intenzione di condividere la normativa nascente in tema d’immigrazione da un gruppo di avvocati, giuristi e studiosi, l’ASGI ha, nel tempo, contribuito con suoi documenti all'elaborazione dei testi normativi statali e comunitari in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza, promuovendo nel dibattito politico-parlamentare e nell’operato dei pubblici poteri la tutela dei diritti nei confronti degli stranieri ( continua » )