Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
//

Concluso l’allontanamento degli ultimi richiedenti asilo dal Cara di Mineo

Fotografie FB Rete Antirazzista Catanese

“Catania, 2 luglio – I tre bus si sono incolonnati nella Gela-Catania con destinazione Crotone, probabilmente verso un altro CARA della vergogna come l’ex aeroporto S.Anna di Isola Capo Rizzuto. Durante la lunga attesa (contrariamente agli ultimi allontanamenti avvenuti verso le 9 stavolta i bus sono partiti alle 13.45) abbiamo contattato alcuni richiedenti asilo, che dal dicembre scorso erano stato trasferiti in alcuni Cas e Cara siciliani, ma trovandosi in condizioni peggiori hanno preferito ritornare al Cara di Mineo, senza badge, vivendo in condizioni d’invisibilità all’interno, ma visibili per essere super sfruttati dai caporali nelle campagne calatine per 15/20 euro al giorno; gli ultimi 30 di loro stanno per essere accolti in serata temporaneamente a Caltagirone.

Il megaCara della vergogna ha finalmente concluso la sua tragica esperienza di segregazione delle persone richiedenti asilo iniziata nel marzo 2011 con 1.800 presenze, con picchi nel 2013/2014 di 4.500; dal dicembre del 2018 i numeri si sono ridotti velocemente: da 1.800 si è passati nei mesi scorsi a 1.200. Purtroppo dietro ogni numero ci sono storie drammatiche, spesso tragiche, di persone e di interi nuclei familiari che – dopo molti mesi, a volte anni, di attesa di responsi, troppo spesso negativi (perché oramai il diritto d’asilo in Italia è una rara eccezione concessa) – vengono trasferiti in Sprar in crescenti difficoltà o in CAS, che grazie ai tagli salviniani, garantiscono miserevoli condizioni di sopravvivenza. Non pochi si trovano ad arrangiarsi in strada, ingrossando così le fila dei senza fissa dimora; nonostante le segnalazioni di medici, la stessa fine spetta a persone con gravi vulnerabilità fisiche e mentali, che soffriranno per le conseguenze dell’interruzione delle terapie.

Gli standard dell’accoglienza in Sicilia come nel resto d’Italia stanno crollando verticalmente, entro l’anno decine di migliaia di operatori e operatrici sociali si troveranno licenziate. Le migliori esperienze di accoglienza, come Riace, sono da mesi nel mirino del linciaggio mediatico e di Procure molto attente a fare le pulci su presunti matrimoni e sugli asini che operano nella raccolta di rifiuti, in una zona come la Locride dove la ‘ndrangheta controlla interi territori. Proprio a Riace si è dimostrato che lo standard d’accoglienza dello SPRAR poteva essere esteso anche ai CAS, mentre adesso si fa il contrario.

Tornando all’ex villaggio degli aranci, poi diventato CARA, la Pizzarotti srl di Parma lo costruì per i militari di Sigonella, in 8 anni ha abbondantemente lucrato, con il beneplacito del Ministero dell’Interno, con affitti multimilionari ed una pessima manutenzione. Adesso che finalmente la vicenda del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo (che per noi non si doveva neanche aprire) volge al termine, dal movimento 5 stelle arriva la delirante proposta di “trasformare l’attuale CARA di Mineo in un polo addestrativo e di formazione per le forze armate, le forze dell’ordine, la protezione civile e i vigili del fuoco sia per la cooperazione militare che per iniziative di peacekeeping”; al peggio non c’è fine pur di potenziare la militarizzazione della nostra isola!”