Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

“Comme Riace…”, il messaggio da Zarzis del poeta Mohsen Lihidheb

Nello spazio del confine tunisino-libico di Zarzis dall’1 al 5 agosto sono state promosse giornate di azione e riflessione sulla frontiera: dall’incontro a Medenine con alcuni ragazzi eritrei rifugiati in un Paese che non riconosce il diritto d’asilo, alle visite al centro per minori di Zarzis dove manca ogni tutela sanitaria, giuridica e sociale, fino alle mobilitazioni per i migranti ivoriani deportati e abbandonati per giorni al confine con la Libia. Si tratta di esempi della drammatica situazione in cui si trovano i migranti che transitano per la Tunisia, un paese che non reputiamo sicuro, dove sono in atto deportazioni, detenzioni e violazioni.

Il nostro amico e poeta tunisino Mohsen Lihidheb – che da più di vent’anni raccoglie e conserva scarpe, oggetti e storie di naufraghi che approdano sulle coste di Zarzis – in questi giorni ha scritto e dedicato la poesia “Comme Riace…” al modello di convivenza tra migranti e autoctoni nato nell’entroterra calabrese, auspicando che questa luminosa realtà unisca la zona euro-mediterranea e si realizzi presto anche a Zarzis e in Tunisia. Unendo questa poesia alle nostre riflessioni e azioni sulla frontiera, dalla Tunisia alla Libia fino a Riace, il nostro appello è di resistere con tutti i mezzi alla deriva violenta e mortifera contro i migranti e impegnarci affinché il diritto alla libera circolazione sia a beneficio di tutti e tutte.

Il testo/le texte

Comme Riace…

Comme Riace, la mer descend avec le vent,
Avec les vagues et les caprices du temps,
Les bateaux guerriers de Carthage et d’Athènes,
Les hordes de dauphins et les belles sirènes,
Et voilà encore, à sa grandeur et honneur,
De la brousse arrivent des frères et des sœurs,
Pleins d’angoisse, de désarroi et de peur
Et pleins de sagesse et de bonté de cœurs,
Que Riace accueille dans son nid,
Entre migrants pacifiques et gens du pays,
Une poignée de mains entre les hommes,
Au dessus des lois et des dogmes,
Pour déconstruire des préjugés gratuits,
Et faire de la convivialité un mode de vie.
Comme Zarzis, comme Riace, des cas écoles criants,
Dans l’histoire et le parcours des migrants,
Pour rester des tremplins pour un monde meilleurs,
Pour un monde solidaire, sans visas ni frontières.

Lihidheb Mohsen 02.08.19

En hommage aux habitants de Riace,
Son maire Lucano,
aux militants de Zarzis,
La caravane des migrants
Et touts les combattants de la liberté.

Come Riace…

Come Riace, il mare è mosso dal vento
con le onde e i capricci del tempo
le barche da guerra di Cartagine e Atene
le orde dei delfini e delle belle sirene
Ed ecco ancora, alla sua grandezza e all’onore
dall’oscurità arrivano fratelli e sorelle
pieni di spaesamento, angoscia e paura
pieni di saggezza e bontà nel cuore
che Riace accoglie nel suo nido
Tra migranti pacifici e paesani
una stretta di mano tra uomini
al di là delle leggi e dei dogmi
per decostruire pregiudizi gratuiti
e fare della convivialità una maniera di vivere
Che Zarzis sia come Riace
una stella brillante nella storia e nei percorsi dei migranti
Che siano trampolini per un mondo migliore
Per un mondo solidale
Senza visti né frontiere

Lihidheb Mohsen 02.08.19

In omaggio agli abitanti di Riace
Al sindaco Lucano
Ai militanti di Zarzis
Alle Carovane migranti
E a tutti i combattenti per la libertà.


Grazie a Mohsen, Silvia, Marta e Edgar, Bergamo migrante antirazzista, Borderline Sicilia, Campagna Lasciatecientrare, Caravana Abriendo Fronteras, Carovane Migranti, Dossier Libia, Europe Zarzis Afrique, Movimiento Migrante Mesoamericano, Progetto 20k, Progetto Melting Pot Europa

CarovaneMigranti

Carovane Migranti ha come principale obbiettivo la creazione di ponti in un’epoca di politiche che mirano, attraverso l’innalzamento di muri, a difendere i confini e non le vite umane.
Un tratto distintivo della nostra esperienza è il legame con il Movimiento Migrante Mesoamericano che organizza la Caravana de Madres centroamericanas de migrantes desaparecidos.
Vuol essere un ponte con quella esperienza decennale, cercando di favorire pratiche di interlocuzione e scambio tra realtà di lotta e resistenza delle due sponde del Mediterraneo e dell’America Centrale.