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Reddito di cittadinanza bloccato per i cittadini stranieri: depositato un ricorso al Tribunale di Milano

Naga, Avvocati per Niente, ASGI e Fondazione Guido Piccini depositano un ricorso contro il blocco dell’esame di tutte le domande dei cittadini stranieri

Dopo la partenza in tutta fretta del reddito di cittadinanza nell’aprile scorso, l’Inps, con circolare n. 100 del 5 luglio, ha bloccato l’esame di tutte le domande dei cittadini stranieri: una situazione assurda e ingiustificata contro la quale le associazioni hanno proposto ricorso al Tribunale di Milano.

La vicenda è conseguenza del cd “emendamento Lodi” che è stato introdotto in sede di conversione del decreto legge n. 4/19 sul reddito di cittadinanza. L’emendamento prevede l’obbligo per tutti i cittadini extra UE di produrre, non solo l’attestazione ISEE come i cittadini italiani e europei, ma anche certificazione – spesso impossibile da reperire – “rilasciata dalla competente autorita’ dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorita’ consolare italiana” attestante la situazione reddituale e patrimoniale all’estero nonché la composizione del nucleo familiare. Si tratta di una richiesta già di per sé illegittima (in quanto l’ISEE viene già rilasciato dopo le verifiche dell’Agenzia delle entrate alla quale sia italiani che stranieri devono denunciare redditi e patrimoni esteri) e comunque spesso impossibile da soddisfare per l’inesistenza, nei paesi di provenienza, di un adeguato sistema di certificazione.

La norma prevede comunque che un successivo decreto ministeriale stabilisca i paesi per i quali è “oggettivamente impossibile” procurarsi tale documentazione, ma il termine per l’emanazione del decreto è scaduto il 18 luglio scorso e il decreto non è stato emanato.

Il blocco nella erogazione del reddito di cittadinanza esclude a tempo indeterminato i cittadini stranieri senza alcuna giustificazione e deve quindi essere immediatamente rimosso.

Dopo aver inutilmente sollecitato l’INPS, senza ottenere risposta, ASGI, Avvocati per Niente, Fondazione Guido Piccini e NAGA hanno quindi depositato il 10 settembre ricorso chiedendo che il Tribunale ordini all’INPS di modificare la circolare e procedere all’esame delle domande presentate dai cittadini stranieri alle stesse condizioni previste per gli italiani.

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