Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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Lettera al mondo dal campo profughi di Moria sull’isola greca di Lesvos (N°4)

Infomobile (Welcome to Europe), 27 ottobre 2019

#safepassage #opentheislands #stopaccordoueturchia #lesvoscalling

Autrice: Una donna migrante

Una bambina con diarrea e vomito per tre giorni…

Solo una mamma può capirmi. La mia bambina si è ammalata e ha avuto vomito e diarrea per tre giorni. La vedevo piangere ma non potevo fare niente. La vedevo vomitare ma non potevo fare niente.

Per tre giorni sono andata dal dottore e ho aspettato quattro ore dietro alla porta, ma nessuno se ne prendeva cura. In un solo giorno, ho dovuto portarla 14 volte in bagno e ogni volta ho aspettato in coda per 10 minuti.

Dopo un’attesa di 4 ore all’ambulatorio, mi hanno dato solo 2 cucchiai di sciroppo e una pastiglia che non ha migliorato le cose. Tutte le notti, dovevo restare sveglia accanto a mia figlia fino al mattino, e poi dovevo tornare all’ambulatorio alle cinque. L’ambulatorio apre alle otto, ma dovevo prendere il numero.

Voglio che mia figlia guarisca. Siamo tutte mamme e siamo esseri umani. Vogliamo veder sorridere i nostri bambini. Viviamo sullo stesso pianeta ma, mentre voi progettate la cameretta di vostra figlia, io sto cercando di tenere la mia al caldo vicino al fuoco.

Alla fine, ho dovuto portare la mia bambina all’ospedale in città, ma non avevo nemmeno i 2€ necessari per il biglietto dell’autobus. Ho dovuto farmeli prestare.

Adesso la bambina sta meglio, grazie a Dio, ma io continuo a piangere perché, quando vuole mangiare una banana, non ho soldi per comprargliela. Quando vede dei dolcetti in mano ad altri bambini, mi chiede di averne uno anche lei, ma non posso permettermelo. Non posso darle quello che desidera. Mi sento una pessima madre, perché l’ho messa al mondo ma adesso non posso darle niente di quello che chiede.

Non ho scelto io questa situazione. Non ho voluto io finire cosi imprigionata a Moria. E’ qualcosa che il destino ha scelto per me.

Ma voi avete la possibilità di aiutarci. Voi potete scegliere. Potete darci la mano e stare al nostro fianco. Dio, a qualcuno dà e a qualcuno toglie. Ci mette alla prova. Sono sicura che io non passerò questa prova, perché ho dei bambini e so che non riuscirò a sopportare di vedere come stanno male.

Non aiutate me! Aiutate i miei bambini! Aiutate i NOSTRI bambini! Stanno facendo i loro primi passi nella vita. Vi prego di non distruggere le loro speranze. Non lasciate che si sentano deboli e soli in questo grande mondo.

Dal dialogo con una delle tante mamme nel campo di Moria…

Parwana