Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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Lettere al mondo dal campo di Moria a Lesvos

Le testimonianze dirette delle persone confinate sull'isola greca

Photo credit: MSF

Lettera N.1

Photo credit: MSF
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Autrice: Una ragazza migrante

“Mettetevi nei nostri panni! Non siamo al sicuro a Moria. Non siamo fuggiti dalle nostre terre per restare nascosti e intrappolati. Non abbiamo attraversato i confini e rischiato la vita per vivere nella paura e nel pericolo.
Mettetevi nei nostri panni! Si può vivere in un posto dove è meglio non muoversi da soli, anche per andare in bagno? Si può vivere in un posto dove ci sono centinaia di minori non accompagnati e nessuno che possa fermare i loro continui tentativi di suicidio? O la loro dipendenza dall’alcool?”
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Lettera N.2

Photo credit: Massimo Barberio
Photo credit: Massimo Barberio

Autrice: Una ragazza migrante
“Pensate che sia una scelta facile per noi questo viaggio verso la libertà?
Pensate che a questi genitori faccia piacere mettere in pericolo le vite dei loro figli?

Nessuno, nessuno, nessuno… fa una scelta come questa se non ha un pericolo ancora più grave dietro le spalle. Queste madri e questi padri vivono continuamente nella paura. Decidono di rischiare la vita proprio per dare ai loro figli una speranza di pace.
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Lettera N.3

Photo credit: Maria Schiffer
Photo credit: Maria Schiffer

Autrice: un ragazzo migrante

Sono un minore non accompagnato
Ecco quali sono i nostri problemi…
A Moria non c’è un posto per noi. Siamo completamente allo scoperto in mezzo a migliaia di adulti sconosciuti. Dormiamo per terra, in tende e dove possiamo, finché magari riusciamo a trovare un angolino all’interno di un container strapieno di gente.
Siamo soli e nessuno ci vuol bene. Mi sento la persona più sola del mondo. Non abbiamo parenti né famiglia con noi. Non abbiamo nessuno con cui parlare, nessuno che ci possa proteggere o consigliare. Questo è il motivo principale che spinge molti di noi a pensare al suicidio e che ci porta all’alcolismo o altre dipendenze.
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Lettera N.4

Photo credit: MSF
Photo credit: MSF

Autrice: Una donna migrante
Una bambina con diarrea e vomito per tre giorni…
Solo una mamma può capirmi. La mia bambina si è ammalata e ha avuto vomito e diarrea per tre giorni. La vedevo piangere ma non potevo fare niente. La vedevo vomitare ma non potevo fare niente.

Voglio che mia figlia guarisca. Siamo tutte mamme e siamo esseri umani. Vogliamo veder sorridere i nostri bambini. Viviamo sullo stesso pianeta ma, mentre voi progettate la cameretta di vostra figlia, io sto cercando di tenere la mia al caldo vicino al fuoco.
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#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento
Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
Questa pagina raccoglie tutti gli articoli e il testo di promozione della campagna.
Contatti: [email protected]