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Report sulla regione balcanica (settembre 2019)

Un rapporto curato da Border Violence Monitoring Network

Il Border Violence Monitoring Network ha appena pubblicato il suo report di settembre con l’analisi delle testimonianze raccolte sui respingimenti e sulle violenze da parte della polizia nell’area balcanica occidentale.

Il materiale raccolto riguarda le diffuse violazioni compiute lungo il confine tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina, il respingimento a catena dalla Slovenia, i respingimenti dall’Ungheria alla Serbia, e gli incidenti sul confine tra la Macedonia settentrionale e la Grecia.

Il report, tra le altre cose, analizza:

• l’uso delle unità K9 in Croazia e in Ungheria
• la tortura con l’acqua in Ungheria
• la detenzione improvvisata vicino a Zagreb
• confini d’acqua utilizzati come punti di respingimento violenti
• procedure esecutive nell’ambito dei respingimenti.

Gli attacchi con i cani e l’uso crescente delle unità K9 da parte degli agenti di frontiera lungo la strada hanno rappresentato alcuni degli elementi più brutali oggi messi in campo all’interno del sistema del respingimento.

Le inchieste sul persistente uso dei cani da parte di Croazia e Ungheria per arrestare e attaccare gruppi di transitanti hanno rivelato molteplici casi di gravi violenze, con il ricovero in ospedale delle vittime di morsi. Parallelamente, l’uso dei fiumi di confine per eseguire i respingimenti si è dimostrato un metodo costante. Il cinquanta per cento dei respingimenti dalla Croazia registrati questo mese, comprendeva l’uso dei fiumi per far immergere i migranti nell’acqua fredda.

Questi casi spesso includevano persone che venivano spogliate dei vestiti dalla polizia, e si ricollegano a un insieme di pratiche di tortura, di cui si tratta questo mese, come l’uso di una piscina per bambini per umiliare un gruppo di transitanti arrestato in Ungheria.
Scarica il report

Border Violence Monitoring Network (BVMN)

Border Violence Monitoring Network (BVMN) è una rete indipendente di ONG e associazioni con sede nella regione dei Balcani e in Grecia. BVMN monitora le violazioni dei diritti umani ai confini esterni dell'UE e si impegna per mettere fine ai respingimenti e alle pratiche illegali. Il network utilizza un database condiviso per raccogliere le testimonianze delle violenze subite da chi transita sulla rotta dei Balcani.
In questa pagina trovate le traduzioni integrali dei rapporti mensili curati da BVMN.