Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

I confini uccidono ancora

La traduzione del comunicato di No Name Kitchen

Photo credit: No Name Kitchen

Notizie da Šid, confine tra la Serbia e la Croazia

L’11 dicembre 2019, un uomo palestinese che viveva nel campo familiare locale con sua moglie e tre figli, ha perso la vita nel tentativo di attraversare il confine croato. Sfortunatamente, mentre cercava di salire su un treno, si è avvicinato troppo alle linee elettriche ed è rimasto fulminato.

Siamo incredibilmente dispiaciuti e non possiamo immaginare quello che la sua famiglia e i suoi amici stiano attraversando al momento, ma i nostri pensieri sono con loro. Oltre a fronteggiare una situazione già molto dura qui alle frontiere esterne dell’UE, ora devono anche affrontare la perdita di una persona cara.

Sfortunatamente, ogni giorno le persone qui a Šid stanno rischiando la vita nello stesso modo per attraversare il confine a causa della mancanza di alternative sicure. È la conseguenza della pericolosa e isolazionista politica di frontiera dell’UE che costringe le persone a ricorrere a mezzi rischiosi di attraversamento delle frontiere come l’arrampicata sui treni.
— 

Per approfondire la situazione sui confini dell’area balcanica leggi il report di novembre realizzato da “Border Violence Monitoring Network” (scarica la versione inglese)

Le informazioni raccolte da BVMN nei primi mesi invernali del 2019 raffigurano un quadro inquietante delle pratiche dell’UE messe in atto sui confini lungo la rotta dei Balcani occidentali.

Novembre, 2019 – La rete di monitoraggio ha raccolto e pubblicato ampio materiale sui respingimenti e sulla loro violenta applicazione durante il mese di novembre. Il rapporto analizza le pratiche di polizia illegali e potenzialmente letali che sono applicate alle frontiere esterne dell’Unione europea.
Il materiale raccolto sulla rotta dei Balcani occidentali conferma le recenti denunce di BVMN, in particolare per quanto riguarda l’uso delle armi da fuoco durante i respingimenti collettivi, ma anche il proseguimento della detenzione illegale e delle incursioni oltre la frontiera dalla polizia croata per esplellere i migranti in transito. Nel report vengono analizzati due casi di utilizzo di arma da fuoco segnalati dai media.
Le sparatorie, quasi fatale nel caso di una persona in transito mentre nell’altro vi è stato comunque un ferimento, vengono lette in un contesto di uso continuo di armi da fuoco per minacciare e intimidire le persone in movimento. Sono state raccolte prove che confermano questi gravi episodi, nonostante ci siano tentativi delle autorità croate di spostare l’onere della colpa dai loro agenti di polizia verso le persone in movimento.
Altre segnalazioni si soffermano su quanto avviene al Border Crossing Point di Bajakovo tra la Croazia e la Serbia, dove i minori vengono trattenuti illegalmente.
In Slovenia, i dati raccolti mostrano il netto aumento delle riammissione verso la Croazia ai sensi dell’accordo bilaterale di riammissione. Questo uso improprio su larga scala della riammissione legale viene confrontato con la pratica dei respingimenti croati verso la Bosnia e viene ulteriormente criticato riferendosi alle condizioni sfavorevoli nel Cantone bosniaco di Una-Sana (BiH), zona in cui viene riportata la maggior parte delle persone.
Il rapporto prosegue con segnalazioni di espulsioni dalla Grecia alla Turchia, respingimenti dall’Italia, intensificazione del traffico verso la Bosnia-Erzegovina e sgomberi di accampamenti che si verificano nella Serbia occidentale.
In sintesi, le informazioni raccolte sul campo da BVMN raffigurano un quadro inquietante delle pratiche dell’UE messe in atto sui confini lungo la rotta dei Balcani occidentali.

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento
Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
Questa pagina raccoglie tutti gli articoli e il testo di promozione della campagna.
Contatti: [email protected]