
Dal 19 al 22 dicembre una delegazione di Melting Pot è nuovamente sull’isola di Lesvos e nel campo di Moria. Il viaggio si inserisce all’interno delle attività promosse dalla campagna Lesvos calling.
Rispetto a due mesi fa la situazione è ancora peggiore:
l’area della “jungle” si allarga di giorno in giorno con nuove tende e baracche dove trovano riparo le migliaia di persone arrivate sull’isola nelle ultime settimane.
Al momento le presenze superano le 17.000 unità e gli arrivi sono quotidiani.
Persone che vivono confinate in un inferno di diritti negati e totale incertezza sul proprio futuro.
Volti, vite, storie che sfidano il regime dei confini europeo.
Manca acqua calda e l’elettricità arriva a singhiozzo per poche ore al giorno.
Moltissime le persone che lamentano problemi di salute a causa delle condizioni igieniche precarie e della pioggia caduta nell’ultimo periodo che ha trasformato il campo in una distesa di fango.
Nella delegazione di Melting Pot che ha raggiunto l’isola anche il giornalista Ernesto Milanesi (inviato per La Difesa del popolo) e Massimo Sormonta, fotografo per il progetto Senza Confini.
#lesvoscalling #opentheislands #overthefortress #stopeuturkeydeal

A group of Melting Pot activists is back to Moria Camp. Compared to two months ago, the situation is getting worse:
The “Jungle” area is growing day by day with new tents and shacks, where thousand of people who have arrived in the last few weeks find their only shelter.
At the moment there are more than 17.000 people in the camp and the arrivals have a daily frequency.
In the camp there’s no water and electricity service is available only for few hours a day.
Many people complain about health problems caused by precarious hygienic conditions and the rain that fell in the last week turned the camp into a swamp.
#lesvoscalling #opentheislands #overthefortress #stopeuturkeydeal